Restrizioni di fine anno
L’Olanda ha deciso per un nuovo lockdown. La Gran Bretagna è sulla stessa strada. In Europa l’aumento dei contagi porta ovunque a misure più severe e anche in Italia si valuta una nuova stretta. O, come la definiscono alcuni quotidiani oggi, “la stretta di capodanno”. Il governo si riunirà giovedì prossimo e secondo il Corriere della Sera potrebbe introdurre limiti alla partecipazione a grandi eventi e alla presenza in luoghi affollati: in particolare, anche chi è vaccinato dovrà avere un tampone negativo. “Nel corso della riunione – riporta il Corriere – si valuterà di imporre la mascherina all’aperto in tutta Italia e dopo Capodanno potrebbe scattare l’estensione del green pass rafforzato, con l’obbligo per tutti i lavoratori”.
Torino ferita e le morti sul lavoro. La Stampa apre la prima pagina odierna sulla tragedia avvenuta a Torino, dove una gru è crollata in strada e su un palazzo di sette piani. Nello schianto sono morti tre operai: Roberto Peretto, di Cassano d’Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino). “Sono ‘caduti sul lavoro’, secondo la nostra cruda neolingua. Perché il lavoro ha ormai smesso di essere la frontiera più avanzata dei diritti, dove l’individuo si trasforma in cittadino. È diventato un avamposto di guerra, dove si combatte ogni giorno per la sussistenza e spesso anche per la sopravvivenza”, l’amara considerazione di Massimo Giannini, direttore de La Stampa.
Il Capo dello Stato. Il mandato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella scade il 3 febbraio 2022. E l’elezione del suo successore avverrà pochi giorni prima, ma non sono ancora state definite le date. Si attende la convocazione da parte del Presidente della Camera Roberto Fico del Parlamento in seduta comune. Nel frattempo continua il totonomi su chi sarà il Capo dello Stato. Su Repubblica, il direttore Maurizio Molinari tratteggia i requisiti del “Presidente di cui ha bisogno” l’Italia. “Oltre al ruolo di custode dei principi fondamentali e di garante della coesione nazionale in tempi di grave emergenza, il nuovo Capo dello Stato dovrà saper esprimere anche la vocazione di un Paese che – scrive Molinari – ha bisogno di innovare, di guardare lontano, di essere protagonista di un mondo che cambia grazie a nuove generazioni impegnate a misurarsi su difesa del clima, esplorazione del cosmo, allungamento della vita umana”. Il Giornale rilancia la candidatura di Silvio Berlusconi, riproducendo oggi un suo discorso tenuto il 25 aprile del 2009.
Negoziati falliti. I tentativi per salvare i negoziati con l’Iran sul programma nucleare “stanno rapidamente arrivando alla fine della strada”: è l’avvertimento, racconta la Stampa, che le diplomazie di Francia, Germania e Regno Unito lanciano a Teheran. L’accordo con il regime iraniano sembra sempre più lontano, considerando che il paese prosegue nella sua corsa all’armamento nucleare. Una corsa che Israele intende ostacolare ad ogni costo, anche militarmente. L’opzione, scrive Domani, è sul tavolo anche degli Stati Uniti, che però sono impegnati su più fronti: su tutti, la sfida alla Cina (con i contrasti su Taiwan) e lo scontro con la Russia (con la crisi ucraina). “Se Washington imboccasse la via delle sanzioni contro Mosca e Pechino in caso di invasione dell’ucraina e di Taiwan, allora – scrive Domani – sarebbe l’Iran quella che rischia di più dal punto di vista di una reazione in caso di fallimento dei negoziati”.
1982 i silenzi del ministro dell’Interno. “Virginio Rognoni era ministro dell’Interno, quando il 9 ottobre 1982 un commando palestinese mise a segno un attentato proprio nel centro di Roma contro la Sinagoga, nonostante che il pericolo fosse stato ben segnalato”, racconta oggi Repubblica, in riferimento al politico, oggi 97enne, che guidò gli Interni dal 1978 al 1983. A lui il quotidiano chiede di rompere il silenzio e raccontare quanto sa rispetto al lodo Moro e all’attentato alla sinagoga di Roma.
Le identità di Antonietta Raphaël. Sul Corriere Lettura approfondimento dedicato alla mostra Antonietta Raphaël. Attraverso lo specchio, allestita alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e curata da Giorgia Calò e Alessandra Troncone. Un’esposizione in cui, sottolinea il Corriere, “ampio spazio è riservato ai temi identitari dell’arte di Raphaël: femminilità, maternità ed ebraismo, su tutti”.
Il rav del Mossad. “Cambio al vertice spirituale delle agenzie di intelligence dello Shin Bet e del Mossad. Nome in codice: Rabbi A. Come nel caso degli operativi, anche l’identità del nuovo rabbino è protetta da anonimato, sia durante l’incarico sia dopo aver terminato il mandato per i servizi segreti”, spiega il settimanale Specchio, raccontando questa nuova nomina all’interno del mondo dell’intelligence israeliana. “Secondo i media ebraici, – si legge – il suo compito dovrebbe avere a che fare con le urgenze morali, etiche e spirituali degli agenti segreti, le cui operazioni top secret spesso riguardano questioni di sicurezza nazionale, di vita odi morte, ma hanno anche un impatto pesante sulla vita privata dell’individuo”.
La Menorah d’oro a Severino. È stato assegnato a Paola Severino, giurista, vicepresidente Luiss, e presidente Sna, la Menorah d’oro del Bené Berith: “l’importante premio della comunità ebraica destinato a chi migliora la qualità della vita degli altri”, segnala oggi il Corriere in una breve.
Lettera ad Agamben. Su l’Espresso Donatella Di Cesare descrive, sotto forma di lettera, la trasformazione di Giorgio Agamben, “da pensatore di statura mondiale, critico del neoliberismo, a guru di complottisti”. “Com’è noto Agamben si è ritrovato a destra, anzi all’ultradestra, con un seguito di no vax e no pass. – scrive Di Cesare – Non mi risulta, invece, che in questi due anni abbia speso una parola per le rivolte nelle carceri, per gli anziani decimati nelle rsa, per i senzatetto abbandonati nelle città, per quelli rimasti d’un tratto senza lavoro, per i rider, i braccianti e gli invisibili. Mi sarei aspettata dal filosofo che ci ha fatto riflettere sulla ‘nuda vita’ un appello per i migranti che alle frontiere europee vengono brutalizzati, respinti, lasciati morire”.
Religioni. Repubblica – con un editoriale di Scalfari – e Domenicale del Sole 24 Ore parlano dei legami tra Gesù e l’ebraismo. Rispetto invece al ruolo dei testi sacri nella letteratura, Marco Rizzi si sofferma su la Lettura del Corriere su di “un saggio, una nuova traduzione e una reinterpretazione” che “rilanciano una riflessione che tocca anche i non credenti”.
Daniel Reichel