Il campo di battaglia tra democrazie e autocrazie
Come avviene da molto tempo, anche quest’anno Maurizio Molinari ha pubblicato un volume di riflessione sul periodo appena trascorso. Ma quest’anno il volume (Il campo di battaglia. Perché il Grande Gioco passa per l’Italia, La nave di Teseo, Milano 2021) ha un carattere particolare perché costituisce una vera e propria summa del pensiero democratico – nel senso più ampio della parola – in relazione ai principali problemi del nostro tempo. Si capisce perciò che un lavoro del genere non sia riassumibile; se ne può solo raccomandare una lettura attenta e cercare di evidenziare quali sono i temi che maggiormente sollecitano nel lettore un’ulteriore riflessione.
Molinari parte dai problemi che si impongono all’attenzione per la loro urgenza: le difficoltà economiche, la pandemia, il ruolo della scienza, la sicurezza; ma da questi passa a grappolo a parlare di tutta una serie di nodi che da quelli derivano, dalla crisi del populismo al ruolo di Draghi, dalle caratteristiche del movimento no vax al tema dell’immigrazione. Ma dopo questa prima rassegna l’analisi di Molinari approfondisce la riflessone partendo da quella che definisce “la frontiera dei nuovi diritti”, iniziando dalle disuguaglianze di lavoro e di genere e proseguendo con i contratti alternativi. Facendo sempre riferimento alle circostanze create dalla diffusione del Covid-19 vengono poi analizzati una serie di temi come i diritti digitali, lo smart working, i green jobs, la sostenibilità ambientale, la scuola, Questa parte del volume si conclude approfondendo l’analisi su due temi fortemente connessi tra loro: la cybersicurezza e il dibattito sulla democrazia.
Fino a questo punto l’attenzione è stata rivolta soprattutto verso l’Italia. Nelle ultime parti del volume sono approfonditi i problemi internazionali, partendo dalla nuova centralità del Mediterraneo, oggetto dell’espansionismo di Russia e Turchia, ma dove agiscono anche forze di segno contrario, come è evidenziato dagli Accordi di Abramo che hanno aperto prospettive del tutto nuove per gli equilibri nel Medio Oriente. Ciò non può far dimenticare il persistere della minaccia jihadista che si manifesta non solo con il ritorno dei talebani in Afghanistan ma anche con la rinnovata pressione sul continente africano.
Uno degli ultimi temi affrontati da Molinari non poteva non riguardare l’espansionismo cinese, inserito tuttavia nel più ampio quadro dell’espansione delle autocrazie che conduce a una nuova Guerra Fredda. E infatti l’ultima parte del libro è dedicata all’azione di Joe Biden per la creazione di una nuova comunità delle democrazie, una azione che vede il consenso e l’appoggio di Mario Draghi. Questo nuovo ruolo internazionale dell’Italia giustifica il sottotitolo del libro, anche se forse sarebbe stato opportuno l’inserimento di un “anche”: perché il grande gioco passa anche per l’Italia.
Valentino Baldacci