Oltremare – Al Nord
Una cosa che si può dire serenamente di questa infinita pandemia che colpisce gli umani è che è appunto “pan”, nel senso originale greco di tutto, nel nostro caso: ovunque. Tolta l’origine in Cina, una volta che si è innescato l’effetto domino a gennaio 2020 è poi sempre stata una questione globale, in modo più o meno consapevole da parte del mondo occidentale ed ex coloniale.
In questi giorni in Israele si parla invece – non abbastanza, in realtà – di un’altra malattia ricorrente che si sta espandendo forse a partire dai polli di allevamento in un kibbutz nel Nord attraverso tutta la popolazione libera e pennuta locale che ha la peculiare caratteristica di avere le ali e di potersi quindi spostare, finché abbastanza in forze, anche oltre la nordica valle israeliana di Ahula, sostanzialmente in ogni direzione, in barba ai confini disegnati dagli umani a matita sulle mappe cartacee. Ora, che questa influenza aviaria denominata con una serie di lettere che non sono “c” “o” “v” “i” “d” sia arrivata in volo da Nord – perché le migrazioni di uccelli conoscono solo la regola del freddo, che quando arriva è bene scendere aSsud e in fretta – o che si sia prodotta localmente, poco importa a questo punto. Cinquemila gru – che non sono polli e non sono in allevamenti, sono già state trovate morte in pochissimi giorni. E uno può dire che in natura ci sono sempre malattie, e quando colpiscono una popolazione fitta come quella degli uccelli che fanno rifornimento di acqua e cibo in un lago, è ovvio che le probabilità di uun contagio veloce sono alte. Ma il lago di Ahula, e con esso tutto il Nord del paese, è anche uno dei luoghi del pellegrinaggio laico degli israeliani nei mesi invernali, quando l’acqua abbonda nei fiumi e nei ruscelli e le famiglie si accalcano davanti (e dentro) ogni anche microscopico specchio d’acqua. Il parco naturale di Ahula resta chiuso per lo meno fino a inizio gennaio, e il mio pensiero è semplice: non c’è un aeroporto internazionale dei volatili che possa essere chiuso per ingiunzione del governo. Quindi salvo abbattere ogni uccello che voli in un perimetro di centinaia di chilometri quest’inverno bisognerà convivere con una ulteriore pestilenza, anche se questo significherà evitare zone altrimenti molto attrattive del nostro già piccolo angolo di mondo.
Daniela Fubini
(27 dicembre 2021)