Nubi sul Cile

Nel film Borotalco (1982) dicono a Carlo Verdone che John Wayne era omosessuale e costui rimane allibito, gli riesce soltanto di farsi uscire un tremulo “che notizia!”. Michael Munn, nel libro John Wayne. The man behind the myth (2003), racconta del tentativo di Iosif Stalin di uccidere John Wayne, riferito da Orson Welles. Rispetto alla prima ‘notizia’ (oggi la battuta sarebbe giustamente mal vista) la seconda è stata ritenuta attendibile da rispettabili organi di stampa. Sono notizie da prendere con le molle, come quella che riferisce che un fratellastro della seconda moglie di Vittorio de Sica avrebbe ucciso Trotskij nel 1940 in Messico.
John Wayne si era sovente espresso in materia politica. Nel 1959 fu lieto di essere il protagonista di Río Bravo (Un dollaro d’onore), diretto da Howard Hawks, concepito come la risposta a High Noon (Mezzogiorno di fuoco) diretto da Fred Zinnemann nel 1982, un ebreo austriaco di traboccante talento, che fece incetta di Oscar. High Noon fu da molti considerato un film sul maccartismo (da Joseph McCarthy, il senatore che indagò i personaggi sospettati di essere comunisti, nel tentativo di salvare la democrazia distruggendola). Eppure, Ronald Reagan, un conservatore al di sopra di ogni dubbio, ebbe, giustamente, in altissima considerazione High Noon.
Fra i due film vi fu poi un trait d’union (alla TV italiana un tempo dicevano ‘trade union’, pensando fosse la stessa cosa) poiché l’ebreo russo Dimitri Tiomkin fu il compositore sia di Do not forsake me (High Noon) che di Mi rifle, my pony and me (Río Bravo). A suo tempo, Sergio Leone chiese addirittura ad Ennio Morricone di adottare lo stile di Tiomkin, del quale si disse, a sua volta, di essersi ispirato a melodie yiddish.
Le esperienze di Zinnemann come ebreo in Austria, scrive Stephen Prince, lo avrebbero reso eccezionalmente sensibile al doloroso dilemma dello sceriffo, abbandonato e reso un capro espiatorio dalla sua comunità e da coloro che pensava fossero i suoi amici. High Noon è un sempreverde, una sorta di fiaba impossibile, di un uomo che vince perché ascolta la voce della sua coscienza e di sua moglie che vince perché non ascolta la propria coscienza. Costei è quacchera ma se ne infischia del pacifismo e spara per salvare il suo uomo; non dev’essere male essere salvati da Grace Kelly, tanto, donne così non ve ne sono più.
Ora, ad esempio, la Comunità ebraica del Cile è sola: a nessuna minoranza nazionale cilena si chiede di adottare una determinata posizione politica come fa il Presidente Gabriel Boric con gli ebrei, e non c’è un Will Kane che si opponga a Frank Miller. Il quale Gabriel Boric ha sempre risposto che aveva fatto bene a non finire gli studi di Legge. Io non sarei così sicuro.

Emanuele Calò, giurista

(28 dicembre 2021)