Pagine Ebraiche gennaio 2022
Conoscere la storia,
sezionare il pregiudizio
“Per opinione condivisa l’antisemitismo è in aumento. Ma il termine è molto ampio, comprende uno spazio semantico che va dall’espressione di pregiudizi, stereotipi, opinioni ad azioni concrete più o meno gravi. Può riguardare l’ebreo, gli ebrei, l’ebreo immaginario, oppure Israele, i ‘sionisti’ e via dicendo. Spesso coinvolge anche persone che ebree non sono. Si può esprimere nel discorso pubblico o privato, può avvenire online oppure offline; il fenomeno in sé può essere visto dal punto di vista del bersaglio, dal punto di vista della società civile, dell’opinione pubblica o altro ancora”. È la premessa con cui si apre l’ultima indagine dell’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione CDEC, curata dalla sociologa Betti Guetta che di questo fondamentale servizio è la responsabile. Un’idea, un’ambizione: “Raccogliere informazioni su cosa arriva alle orecchie delle élite, ossia quali idee e argomenti, quali opinioni su ebrei, ebraismo e Israele intercettano nei loro ambiti professionali e sociali”. Ventidue in tutto gli intervistati tra docenti universitari, filosofi, giornalisti, politici e psicoanalisti. I risultati nel grande dossier “Antisemitismo” sul numero di gennaio del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche in distribuzione.
Il giornale si apre con alcune pagine incentrate sul progetto editoriale UCEI “La mia Torah” giunto ora alla conclusione con la pubblicazione dell’ultimo libro Devarim, sull’impegno di istituzioni ebraiche e cattoliche per una revisione di quei testi scolastici che dell’ebraismo presentano un’immagine distorta, sulle suggestioni e sugli insegnamenti di Betzà, il sesto trattato del Talmud appena tradotto in italiano. In evidenza anche il progetto “La famiglia che cura”, rivolto ai caregivers e realizzato con l’Otto per Mille destinato all’Unione.
L’intervista del mese è allo storico Pierre Savy, curatore di una Storia mondiale degli ebrei appena pubblicata da Laterza con un adattamento coordinato da Anna Foa che ha visto il coinvolgimento di molti studiosi italiani (tra cui non pochi collaboratori di Pagine Ebraiche). “L’idea – spiega Savy – è quella di offrire la possibilità al lettore di girovagare a piacimento in questi tre millenni e oltre di eventi e personaggi. Si può così procedere in senso cronologico ma anche, volendo, scegliere altre modalità di lettura. Un sistema aperto”.
Tema forte di Eretz è la riforma della Casherut che sta prendendo piede, pur avversata dal Gran Rabbinato, in Israele. Mentre in Economia si parla della “nuova sintonia” tra Stato ebraico ed Emirati e in Orizzonti di alcuni antichi tesori d’Egitto restituiti ai legittimi proprietari. Nella pagina del ritratto si racconta invece chi è Mansour Abbas, “la voce araba del pragmatismo” la cui scelta è stata decisiva per la formazione del governo Bennett.
L’apertura della Cultura è riservata ad Antropologia halakhica. Saggi sul pensiero di Rav Joseph B. Soloveitchik, una raccolta di scritti su questo formidabile Maestro del Novecento a cura del professor Massimo Giuliani.
Si prosegue andando alla scoperta di un museo che, a New Orleans, si sofferma sulla storia poco conosciuta dell’emigrazione ebraica negli Stati del Sud. Una collezione suggestiva e con poco in comune con i musei ebraici cui siamo in genere abituati. Ad essere approfondito anche uno straordinario progetto fotografico, Zerheilt: Healed to Pieces, che a Berlino racconta le espressioni e rappresentazioni del mondo ebraico della capitale tedesca. Molti stimoli anche dalle pagine di sport: dal ritorno sul ring del “pugile-rabbino” Foreman al volto nuovo e vincente dello sport d’Israele.