Rosa Hanan (1920-2022)
È scomparsa Rosa Hanan, 101 anni, tra le pochissime superstiti dall’annientamento della comunità ebraica di Rodi nei campi di sterminio. Era una delle ultime Testimoni italiane della Shoah ancora in vita.
Figlia di Mosè Hanan e Maria Leon, era nata l’8 settembre del 1920 e fu arrestata, insieme agli altri membri di quella comunità, nel luglio del 1944. A-24360 il numero di matricola che le fu tatuato al braccio al suo arrivo ad Auschwitz-Birkenau il 16 agosto.
“Un dito per indicare chi andava a morire subito e chi aveva ancora qualche speranza di vivere. A volte senza un criterio sceglievano chi dovesse andare a destra, chi a sinistra, tanti giovani forti ed abili al lavoro sono finiti subito nella camera a gas”, la sua testimonianza. Sopravvissuta ad Auschwitz e ad altre drammatiche esperienze, aveva ricostruito la sua vita insieme ad un altro ebreo di Rodi, Giuseppe Mallel, incontrato a Milano ma sposato nel 1947 nell’isola natia. “Un matrimonio tra le rovine”, documenterà il giornale di lingua ladina La Boz de Turkiye in una cronaca. La coppia si trasferirà poi in seguito a Roma. Molto forte il legame con Sami Modiano, anche lui originario dell’isola delle rose e anche lui Testimone dello stesso orrore.
Questo il messaggio di Rosa Hanan ai giovani: “Quando stanno in compagnia di qualcuno che è razzista o che nega la Shoah facciano in modo di allontanarlo”.
Una “donna straordinaria”, la ricorda Marcello Pezzetti. “Ho avuto la possibilità di trascorrere a casa sua più di uno Shabbat. Un’esperienza indimenticabile, commovente. Conosceva tutta la ritualità e tutte le canzoni in ladino a memoria”.
Sia il suo ricordo di benedizione.
(2 gennaio 2021)