Contro intolleranze ed estremismi,
la mobilitazione delle nonne 

Le Omas Gegen Rechts hanno raggiunto da tempo l’attenzione delle cronache. Il loro impegno di “nonne” contro ogni forma di intolleranza è iniziato nel 2017 in Austria, quando l’allora cancelliere Sebastian Kurz aveva deciso di allearsi Partito della Libertà, volto dell’estrema destra austriaca. “Alla nostra prima manifestazione eravamo otto donne, poi ci siamo moltiplicate rapidamente. Abbiamo invitato amici e siamo riusciti ad affermarci nei paesi di lingua tedesca. Anche in Germania, Omas Gegen Rechts ha intrapreso la lotta contro gli estremisti di destra. E la stampa ha confermato che eravamo qualcosa di nuovo”, raccontava in un’intervista una delle fondatrici, Monika Salzer. L’idea di questo movimento, oggi diventato un’istituzione in con 70 gruppi attivi in Austria e oltre 100 in Germania, è chiaro. Restituire dignità alle terze generazioni, peraltro le più colpite in questa pandemia, attraverso un impegno nel sociale. “La donna anziana come forza politica pubblica non esiste nella nostra coscienza collettiva. – si legge sul sito di Omas gegen Rechts – Ecco perché noi donne dobbiamo apparire in pubblico, non come individui e figure eccezionali, non come star, ma come un gruppo che si distingue”.
Come raccontava di recente Linda Mannheim su The Nation, le Omas in Austria, tengono proteste settimanali, si esibiscono in teatro di strada e fanno veglie quotidiane fuori dall’ufficio del cancelliere per chiedere l’ammissione dei rifugiati bloccati nei campi di Lesbo. In Germania, protestano contro il partito di estrema destra AfD, partecipano a raduni per contrastare il razzismo e si uniscono alle proteste per la giustizia climatica. Il loro programma politico per l’Europa chiede “un giusto equilibrio sociale tra paesi ricchi e poveri” e “il rifiuto del razzismo e dell’antisemitismo su tutti i fronti”.
I loro sforzi non sono passati inosservati alle organizzazioni ebraiche, ricorda la Jta. Nel 2020, il Consiglio centrale degli ebrei in Germania ha assegnato loro il premio Paul Spiegel per il coraggio civile. “Le Omas Gegen Rechts sono regolarmente aggredite a causa delle loro attività, ma non si lasciano mai intimidire”, ha evidenziato il presidente del Consiglio centrale Josef Schuster. “Mandano segnali forti e chiari contro l’antisemitismo e il razzismo. Questo è esemplare. Dimostrano che questo tipo di difesa attiva della democrazia è ancora possibile in età avanzata”.
In questi mesi di pandemia il loro impegno si è rivolto anche combattere la distorsione della Memoria. Come in Italia, per le strade austriache e tedesche i manifestanti no vax hanno infatti usato in modo vergognoso i simboli della Shoah per presentarsi come presunte vittime. Un oltraggio contro cui le donne – e non solo – di Omas Gegen Rechts si sono subito mobilitate. A Berlino ad esempio di recente hanno fatto cambiare percorso ai manifestanti. “Insieme alla comunità ebraica e a tutti gli altri berlinesi che non volevano che camminassero vicino alla sinagoga o al Memoriale della Shoah, siamo riusciti a cambiare il loro percorso”, ha raccontato una rappresentante del movimento alla Jta a proposito di una delle loro controproteste. “Ci siamo opposti a loro e gli abbiamo mostrato cosa rappresentiamo e ciò contro cui ci opponiamo. Non volevamo che potessero passare indisturbati”.