Trieste, venti pietre per la Memoria

Venti nuove pietre d’inciampo hanno trovato collocazione, quest’oggi, tra i marciapiedi di Trieste.
A causa del perdurare dell’emergenza pandemica l’artista Gunter Demnig, ideatore e promotore di un progetto che vede ormai un’ampia diffusione in tutta la città, non è potuto essere presente come consuetudine. La posa delle stolpersteine è stata così affidata ai discendenti delle vittime della persecuzione nazifascista di cui si è scelto di perpetuare il ricordo. Un’iniziativa che nasce dalla Comunità ebraica, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, e che si è aperta nel nome della Testimone della Shoah Lucia Eliezer Del Cielo (1925-2014) che 19enne fu deportata a Ravensbruck e a Bergen Belsen. La pietra dedicata al suo ricordo è la prima in assoluto ad essere apposta all’interno dell’area dell’ex ghetto ebraico, in via del Ponte al civico 7. Il punto di partenza dell’itinerario di Memoria tracciato in queste ore con la collaborazione del liceo Petrarca, dell’Associazione Nazionale Ex Deportati e della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano. “Entrare nel cuore di quello che fu il ghetto ha un alto valore simbolico. Un segno di memoria per una realtà, la nostra, che non ha smesso di essere viva e partecipe” sottolinea Alessandro Salonichio, il presidente della Comunità ebraica triestina, che ha aperto questo percorso insieme al sindaco Roberto Dipiazza, all’assessore comunitario alla Cultura Eliahu Giorgi e al rabbino capo Alexandre Meloni. Un momento particolarmente toccante anche in considerazione del legame di amicizia tra la Testimone di origine corfiota e la madre Diamantina Vivante Salonichio, anche lei sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Insieme avrebbero partecipato alle solenni cerimonie organizzate nel 75esimo anniversario dall’emanazione delle leggi razziste.
Un progetto, quello delle pietre d’inciampo, “che va avanti, viste anche le molte richieste che continuiamo a ricevere: cercheremo di assolverne il più possibile”, spiega Salonichio. Oggi le stolpersteine disseminate in tutta Trieste sono un’ottantina, visualizzabili con le relative storie anche tramite una mappa virtuale sviluppata dal Museo ebraico grazie al lavoro di un suo tirocinante. Oltre a Lucia Eliezer Del Cielo ad essere ricordati nel corso di molto cerimonie tra mattina e pomeriggio Roberto Moisè Finzi, Adele Gentilomo Finzi, Ermenegilda Tedeschi Lust, Fanni Lust, Lina Steindler Revere, Elda Mayer Grego Romanelli, Elia Nacson, Carlo Calzi (Kalc), Francesco Gregori (Grgič), Angelo Matteoni, Giuseppe Mosetti (Mozetič), Francesco Rauber, Giovanni Vremez, Ermidio Zuliani, Abramino Salonicchio, Leone Lazzaro Wandel, Dario David Osmo, Elisa Hering e Vittorio Hering.
L’apposizione delle pietre è stata, per il sindaco, anche l’occasione di un importante annuncio. La Risiera di San Sabba sarà infatti oggetto di alcuni interventi di riqualificazione e messa in sicurezza “anche in considerazione delle migliaia di persone che la visitano in occasione di cerimonie e manifestazioni”.

(Foto: Giovanni Montenero)