Giuseppe e Israele
“Giuseppe fu condotto in Egitto e Potifar lo comprò dagli Ismaeliti”. Qui la moglie di Potifar tentò di sedurre Giuseppe che onestamente respinse la tentazione. Ma costei si vendicò raccontando falsità che condussero il figlio di Giacobbe in carcere. Qui la corretta interpretazione dei sogni portò Giuseppe non solo alla libertà, ma anche al vertice dell’Egitto alla vigilia degli anni di “vacche magre”.
Per raccontare la storia delle persecuzioni contro il popolo di Israele, non basterebbe un libro, purtroppo occorrerebbe un’enciclopedia. Tra la fine dell’‘800 e gli inizi del ‘900 sorse, tra lo stupore e l’incredulità della maggior parte della gente, il movimento sionista che mirava a riportare nella Terra Promessa gli ebrei dispersi nel mondo. Ai più sembrava un’irrealizzabile chimera, invece i grandi nomi dell’Ebraismo, Herzl, Weizmann, Ben Gurion e molti altri riuscirono a rendere reale il mito e così nacque lo Stato di Israele. Questo non godette mai di simpatie “dirette” . Se c’era qualcuno disposto ad aiutarlo, non era per simpatia per gli ebrei e per l’idea sionista, ma semplicemente per ostilità a qualche avversario di Israele. Aiutare Israele era un modo per attaccare un proprio avversario senza sporcarsi le mani e senza correre il rischio di ritorsioni dirette. E l’ostilità del mondo verso Israele è provata dalle decine di risoluzioni ONU di condanna che Israele subisce da decenni. Non c’è uno stato al mondo che ne abbia subite altrettante.
Adesso con il Covid, i centri medici di Israele, hanno saputo gestire la pandemia in modo esemplare. E il mondo (e l’establishment medico scientifico mondiale) guardano a Israele come a un modello e guida. In televisione, alcuni leader medici interpellati sulle modalità preferibili per la lotta al virus hanno affermato che bisogna attendere che Israele metta a punto la strategia migliore. Come Giuseppe passò, senza soluzione di continuità, da carcerato a Vicerè dell’Egitto, così Israele si avvia a passare da stato paria a leader della scienza medica mondiale. Vista la situazione è una speranza ragionevole e fondata su solide basi. Ciò che è meno chiaro è se questo nuovo e indiscusso standing in campo sanitario porterà effetti positivi anche in altri campi. È una speranza ragionevole o una pia illusione? È difficile, o forse impossibile, dirlo, ma non è la prima volta che Israele vince sfide che sembrano insuperabili: speriamo che anche questa volta Israele riesca ed esca dalla pandemia con una situazione generale migliore di quella che aveva quando il morbo è cominciato.
Roberto Jona