Nereo Musante (1921-2022)
“Professor Toaff, ora che sono stato ferito in quest’attentato alla sinagoga ho superato la prova per la conversione all’ebraismo?”.
Così Nereo Musante, sopravvissuto all’attacco palestinese al Tempio Maggiore e steso sul letto dell’ospedale, si rivolgeva al rabbino capo di Roma. A salvarlo miracolosamente il suo libro di preghiera contro il quale si infransero i proiettili dei terroristi, conservato oggi al Museo ebraico della Capitale. La risposta del Professore fu immediata “È ora”. Così si chiuse l’aspetto giuridico e halachico di una richiesta che Nereo Israel Ben Avraam Musante si portava addietro da diversi anni con tormento, dedizione e passione incessanti. Pur provenendo da una famiglia cattolica praticante, Musante provava una profonda adesione al credo israelita. Con rav Elio Toaff c’era un sodalizio antico, instaurato a Livorno dove erano entrambi nati.
Musante ci ha lasciato venerdì scorso dopo aver superato la soglia dei cent’anni. La sua figura viene ricordata da tutti con simpatia e stima. Assiduo frequentatore della sinagoga, è stato un personaggio che si è fatto voler bene per le sue virtù umane: innanzitutto una spiccata sensibilità e disponibilità verso gli altri. Grazie alla sua innata bonomia toscana sapeva interagire alternando la battuta alla citazione dotta. Sia il suo ricordo di benedizione.
Jonatan Della Rocca
(16 gennaio 2022)