“Pietre d’inciampo, un messaggio anche per il futuro”

“Ogni anno che passa queste pietre stanno diventando un segno sempre più indelebile di Memoria. Qualcosa di prezioso che siamo chiamati a trattare con cura anche pensando alle generazioni future, per lasciare loro un messaggio”.
Così Enrico Fink, il presidente della Comunità ebraica di Firenze, nell’accogliere la posa in città di altre 25 pietre d’inciampo.
Un nuovo itinerario, nel segno della collaborazione avviata nel 2019 da Comunità e amministrazione comunale, che ha preso il via in una strada del centro, via delle Oche, assai significativa per la storia ebraica locale: un tempo lì sorgeva infatti un oratorio dove, nell’agosto del ’44, ci si ritrovò “a ringraziare l’Eterno” per l’avvenuta Liberazione dal nazifascismo. Un giorno di cui purtroppo non potè gioire Diodato Gastone Sadun, deportato e ucciso ad Auschwitz e cui è dedicata la pietra collocata stamane davanti al civico 11.
La prima di tante cerimonie che stanno vedendo la partecipazione e l’attivo coinvolgimento di cittadinanza e rappresentanti delle istituzioni. “Nonostante la pandemia abbiamo voluto rinnovare questo appuntamento importante e sentito”, le parole in proposito dell’assessore comunale alla Cultura della Memoria e Toponomastica Alessandro Martini.
Storie molto diverse tra loro quelle portate all’attenzione della collettività con queste nuove stolpersteine: vittime della persecuzione antisemita, ma anche antifascisti e deportati “politici”. Le successive pose sono avvenute in via degli Speziali 3 (Angela Todesco Benedetto), piazza Santo Spirito 9 (Rudolf Levy), via Mannelli 25 (Archimede Piani) e via Capo di Mondo 50 (Oliviero Della Torre, Anna Lina Fiano, Massimo Della Torre, Manlio Della Torre), via Manin 3 (Annetta Disegni Vogelmann e Sissel Vogelmann), via Masaccio 76 (Gina Cave Bondì, Elena Segré, Giulio Segré, Lidia Segré) e via Duprè 51 (Leone Camerino).
Sei le cerimonie in programma giovedì. La giornata inizierà alle 9.30 in via Giampaolo Orsini 51 (Bruno Baldini); alle 10.30 si andrà invece in Corso Italia 19 (Gastone Volterra); alle 11.30 in via Fratelli Rosselli 78 (Alberto e Pier Luigi Guetta); alle 12.30 in via Alamanni 9 (Piero Viterbo); alle 14 in piazza Vieusseux (Enrico e Olga Renata Castelli) e alle 15 in via Trieste 20 (Elena ed Ernesto Calò).
La cerimonia in ricordo di Levy, che era un celebre pittore, è stata l’occasione per un annuncio: nel gennaio 2023 Gallerie degli Uffizi e Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato gli dedicheranno una mostra a Palazzo Pitti. Un modo, anche questo, per non dimenticare.