“Memoria della Shoah, no a banalizzazioni”
Sdegno e sconcerto, nel mondo ebraico, all’iniziativa del Festival delle Memorie ideato dal direttore del Teatro Comunale di Ferrara Moni Ovadia. Un’iniziativa fuorviante nei temi, nella strutturazione, nella proposta. Ferma condanna, inoltre, per alcuni folli accostamenti profusi dal parlamentare Vittorio Sgarbi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento.
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah che proprio a Ferrara ha sede si è detto contrario e in un comunicato ha espresso anche “netto e profondo dissenso con chi presentando l’iniziativa ha accostato ai genocidi una valutazione del tutto insensata e assurda del conflitto mediorientale”. Riferimento, quest’ultimo, alle deliranti provocazioni di Sgarbi che ha messo in relazione la Memoria della Shoah con presunti “stermini dei palestinesi da parte degli israeliani”. Da qui l’espressione di “profondo sdegno” da parte del presidente del Meis Dario Disegni. Anche per il presidente della Comunita ebraica di Ferrara Fortunato Arbib la manifestazione rischia di distorcere il significato della Shoah e in particolare di avere “un effetto di banalizzazione, diluizione e spettacolarizzazione di una tragedia unica per finalità, dimensione sia numerica che territoriale, modalità e scientifica ferocia”.
“Se il Giorno della Memoria diventa la giornata di tutti i genocidi, di tutte le celebrazioni, di tutte le memorie, in una ‘grande insalata’, si compie un errore e non ci si prendono le proprie responsabilità” il pensiero della presidente UCEI Noemi Di Segni in una intervista con Shalom, l’organo di informazione della Comunità ebraica di Roma. Di Segni ha inoltre specificato: “La Shoah ha delle unicità, e mai un crimine è stato perpetrato in quella modalità e chi osa ribaltarle per demonizzare lo Stato di Israele compie un atto di antisemitismo”.