Shoah e distorsione del ricordo,
migliaia di studenti incontrano il Meis
Numerosi appuntamenti caratterizzeranno l’impegno del Meis di Ferrara per il Giorno della Memoria.
Tra gli eventi più significativi lo svelamento di una targa, in compagnia del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in cui si rimarcherà la vocazione assunta oggi da questo spazio urbano che da “luogo di prigionia” quale era un tempo, lì trovandosi le carcere cittadine, sta risaorgendo come “museo nazionale dell’ebraismo italiano”. E un dialogo-confronto con migliaia di studenti italiani collegati che avrà come protagonisti la coordinatrice nazionale nella lotta contro l’antisemitismo Milena Santerini e l’ex direttore della Fondazione CDEC Michele Sarfatti. Al cuore dei loro interventi un argomento: la distorsione della Shoah.
Un tema sempre più insidioso, ha fatto presente il direttore del museo rav Amedeo Spagnoletto durante una conferenza stampa svoltasi quest’oggi che ha visto la partecipazione del presidente del Meis Dario Disegni, del presidente della Comunità ebraica Fortunato Arbib, del prefetto Rinaldo Argentieri, della presidente dell’Istituto storico contemporaneo Anna Quarzi.
Rav Spagnoletto è oggi intervenuto anche sul quotidiano Il Resto del Carlino, denunciando le distorsioni diffuse attorno all’iniziativa di un Festival promosso dal direttore del Teatro Comunale Moni Ovadia e in particolare a una sua mail di apprezzamento dell’ottobre scorso strumentalmente usata da alcuni nel penoso tentativo di gettare discredito sullo stesso museo.
Scrive al riguardo Spagnoletto: “Premesso il disappunto ed il dispiacere per la divulgazione e pubblicazione di e-mail private, faccio presente che il messaggio era una risposta ad una comunicazione che faceva riferimento a sole due giornate, allora in primissima fase di programmazione; quelle del 29 e 30 gennaio, dedicate al Giorno della Memoria, ed in particolare alla presentazione del libro di Piero Stefani ‘La parola a loro’, allo spettacolo di Valter Malosti ‘Se questo è un uomo’ e a una tavola rotonda (che peraltro vedeva, in quella ipotesi, il coinvolgimento di una autorevolissima e rispettabilissima figura)”. Nei mesi successivi, aggiunge il rav, il Meis “ha sì appreso l’intera programmazione del Festival, ma non ha mai partecipato alla sua organizzazione né è mai stato richiesto o concesso alcun patrocinio”.