“Run For Mem, una grande risposta”

Un momento per costruire attraverso lo sport una Memoria consapevole. Un’occasione per raccontare l’impronta ebraica a Novara. Ma anche un’opportunità per costruire un rapporto più stretto con la cittadinanza e con le istituzioni. Sono alcuni degli elementi che hanno caratterizzato, nelle parole della presidente della Comunità ebraica di Vercelli Rossella Bottini Treves, l’ultima edizione della Run for Mem. L’iniziativa promossa a Novara dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane assieme alla Comunità di Vercelli, competente per territorio, è stata “un grande successo, oltre alle nostre aspettative. – sottolinea Bottini Treves a Pagine Ebraiche – C’erano quattrocento, cinquecento persone che hanno preso parte alla Run for Mem. E le istituzioni hanno fatto sentire concretamente il loro sostegno. Un successo che rappresenta la miglior risposta a chi proprio a Novara aveva cercato di distorcere il significato della Shoah”.
Molta dunque la partecipazione alla manifestazione divisa in due itinerari: la corsa non competitiva di dieci chilometri e la camminata di tre. Un percorso nel segno dei luoghi più significativi della presenza ebraica in città e della persecuzione degli ebrei novaresi. “Novara ha un suo passato ebraico, ma per secoli non fu permesso agli ebrei di risiedervi. Per questo non c’è una sinagoga. Manca un punto di riferimento fisico. E quindi anche scoprire le tracce ebraiche è più difficile, meno immediato. – spiega Bottini Treves – La Run For Mem è stata un’occasione per farle riemergere. Così come un’opportunità per stringere relazioni più forti con le istituzioni cittadine e preparare il terreno a iniziative future. Dal sindaco di Novara Alessandro Canelli al questore Rosanna Lavezzaro (nell’immagine con il cartello della campagna #WeRemember), le autorità si sono dimostrate molto disponibili e presenti”. Una menzione in particolare poi “alle forze dell’ordine. Digos, carabinieri, vigili urbani: il servizio di sicurezza è stato perfetto e tutta la gestione della manifestazione encomiabile. Vorrei anche ricordare – aggiunge la presidente della Comunità ebraica di Vercelli – la presenza in alta livrea dei carabinieri per ricordare il loro collega Natale Olivieri, medaglia d’argento al valor militare, assassinato il 17 ottobre 1944”.
Ampia la copertura mediatica ricevuta dall’iniziativa, che “rappresenta un modo per far conoscere il lavoro dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sul territorio”. Menzione particolare all’inesauribile forza di Shaul Ladany, 85 anni, testimonial della Run for Mem sin dalla prima edizione. “È stato bello vederlo sorridere e farsi fotografare con tutti. Un personaggio straordinario di grandissima umanità che ha ricordato con parole semplici e chiare il messaggio, rivolto ai giovani, di difendere la Memoria”. Significativa da questo punto di vista la presenza di una delegazione dell’Unione giovani ebrei d’Italia, che ha partecipato alla corsa così come all’apposizione delle Pietre d’inciampo in memoria di Giacomo Diena e Amadio Jona, deportati da Novara e assassinati ad Auschwitz. “Sono state le due prime pietre apposte a Novara. Come ha ricordato il presidente del Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach, è un progetto importante che restituisce dignità e umanità alle storie di queste persone, che l’amministrazione ha subito condiviso”.