Sami e l’incontro con le scuole:
“Ecco perché sono un Testimone”

Più di 60mila studenti, circa 1700 docenti e oltre 250 istituti collegati da tutta Italia.
Sono i numeri di una testimonianza con il mondo della scuola che ha avuto come protagonista Sami Modiano, organizzata dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma nell’ambito di un confronto, con le nuove generazioni, che prosegue da tempo sia offline che online.
In dialogo con Sami diciotto studenti a nome delle 18 regioni rappresentate in questa iniziativa. Da ciascuno è arrivata una domanda, uno stimolo ad approfondire. Dall’infanzia a Rodi in un contesto ancora non contaminato dalle persecuzioni antisemite alla sfida di fare Memoria oggi, passando dai drammi e dalle ferite della deportazione ad Auschwitz-Birkenau nel quale la sua famiglia e la quasi totalità degli ebrei di Rodi fu annientata. Momento di svolta il suo primo viaggio della Memoria nel 2005 con 300 studenti delle scuole superiori romane.
“Appena sono arrivato – ha raccontato Modiano – mi sono ricordato tutto. Erano passati 60 anni e non avevo dimenticato niente. Vedevo ancora mia sorella, dall’altra parte dei fili spinati. Vedevo la baracca numero 15 dove ero con mio papà. Vedevo ancora mio papa che mi dava la benedizione e mi puntava il dito. Vedevo la baracca numero 11, le fosse dove avevo lavorato, la rampa della morte…”.
Sami fu preso allora da una crisi di pianto. Girandosi verso gli studenti una rivelazione: “Vidi che i ragazzi piangevano con me. Quelle lacrime mi hanno portato a chiedermi: perché piangono? Io ho un motivo per piangere, ma loro? Lì ho capito che anche io dovevo rompere il silenzio, fare la mia parte”. Affinché “quello che i miei occhi hanno visto, voi non dobbiate mai vederlo”.
In apertura d’incontro i saluti del presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia, che ha evidenziato “il rapporto meraviglioso che abbiamo, da sempre, con il mondo della scuola; un fatto di cui siamo grati ai dirigenti, ai professori, agli studenti”. Oltre che allo stesso Sami, “che quando fa una promessa la mantiene sempre”. L’incontro è stato moderato dallo storico Marco Caviglia. A fornire un inquadramento introduttivo sulle vicende evocate la storica Isabella Insolvibile.

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