Il pregiudizio e la Costituzione

L’idea e la pratica dell’annientamento del popolo ebraico, nel ventesimo secolo, si sono sviluppate in Europa, nel luogo che ascrive a sé i valori fondamentali della democrazia. La Shoah ha visto la sua realizzazione concreta in un continente che ha contribuito in modo decisivo alla filosofia, alla letteratura, alla musica, all’arte: un ambito unico di studio, di ricerca, di elaborazione sulle forme della convivenza culturale. La scienza – dalla quale si attendeva un decisivo sviluppo delle condizioni di vita e di lavoro di molte popolazioni – è stata asservita a piani di uno sterminio al quale avrebbero collaborato ingegneri, medici, biologi, tecnici, progettisti, impegnati nel fornire ai carnefici i mezzi più raffinati per l’assolvimento del loro compito.
Il sapere non impedì la violenza, al contrario ne alimentò la capacità distruttiva. Da ciò molte domande che non possono essere limitate ai soli eventi e al loro succedersi ma al modo con il quale analizzare, decodificare, spiegare quanto accaduto.
In Italia, il 1 gennaio 1948, dieci anni dopo l’emanazione di leggi razziste nel nostro Paese – mentre era ancora vivo il dolore della guerra e sono laceranti le sofferenze della Shoah – entrava in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. Tale legge, fondamentale dello Stato, occupa il vertice della gerarchia delle fonti dell’ordinamento giuridico italiano. L’articolo 3, tra quelli che ne costituiscono i “principi fondamentali”, stabilisce, in forma inequivocabile, che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Riflettere sull’esperienza degli ebrei, ragionare sulla storia e sulla geografia del nostro Paese significa ragionare su ciò che è stato, per le collettività come per i singoli, guardando il passato per proiettarsi nel futuro.
Per tutto questo, l’UCEI ha voluto che nelle “Linee guida per la lotta all’antisemitismo nelle scuole”, recentemente emanate dalla Presidenza del Consiglio, ci fosse un collegamento diretto tra la tutela contro ogni pregiudizio e la Costituzione, in particolare, il suo articolo 3.
Su questo aspetto, oggi in particolare, dopo una pandemia sofferta e tuttora in corso – con le sue derive di ostilità e intolleranze – il lavoro da compiere è tanto.
Ringraziamo per questo il ricordo che oggi viene fatto della tragedia che ha colpito tutta l’Europa, con la certezza che questa sede di ricerca e di studio sia partecipe – anche con la sua importante Facoltà di scienze della formazione – del processo di educazione civile e democratica delle generazioni future.

Saul Meghnagi

(Anticipiamo l’intervento che il Consigliere UCEI Saul Meghnagi terrà nell’ambito di una iniziativa in ricordo del compositore Viktor Ullmann nell’aula magna della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma Tre)

(27 gennaio 2022)