Il disastro aereo
sul monte Argentario
e quella lapide da restaurare

Era il tardo pomeriggio del 31 dicembre del 1948 quando un aereo da trasporto si schiantò contro le pendici del monte Argentario. Un incidente fatale per i cinque membri dell’equipaggio e per i sette passeggeri, tutti di nazionalità israeliana, che stavano viaggiando da Atene a Nizza.
“Su questa montagna precipitò un aereo infrangendo vite preziose”, il messaggio riportato sulla stele commemorativa che sorge da tempo in quell’area. Una testimonianza oggi piuttosto degradata, come constatato di persona dal rabbino capo di Livorno rav Avraham Dayan recatosi sul posto per un sopralluogo e per recitare una preghiera in ricordo delle vittime. Ad accompagnarlo un ebreo grossetano, Carlo Reuven Tronchi, e un restauratore non ebreo, Max Mascelloni, che si è offerto di intervenire sulla stele riportandola alle condizioni originarie. “Un gesto molto significativo nel segno di una vicenda che oggi pochi ricordano. Contatteremo adesso l’ambasciata per informarla di questa possibilità”, sottolinea il rav. L’obiettivo è di partire al più presto con i lavori e organizzare alla loro conclusione un’iniziativa. Magari, il suo auspicio, “alla presenza dell’ambasciatore stesso”.