“Accordi di Abramo, un nuovo percorso. Presto altri paesi lo seguiranno”
Ormai è diventato un appuntamento ricorrente quello delle alte cariche d’Israele che visitano gli Emirati Arabi Uniti. Quasi un fatto scontato dopo la firma dei famosi Accordi di Abramo. Dopo il ministro degli Esteri Yair Lapid, il Primo ministro Naftali Bennett, ora è la volta di Isaac Herzog. Ovvero, il primo Presidente d’Israele a mettere piede ad Abu Dhabi e Dubai. La sua presenza nel paese del Golfo rappresenta un ulteriore consolidamento del processo di normalizzazione dei rapporti tra le due nazioni. Un processo che annovera tra i suoi traguardi l’idea che questi incontri diventino abituale routine. “Spero e credo che sempre più nazioni seguiranno presto l’esempio degli Emirati e si uniranno agli accordi di Abramo”, l’auspicio del Presidente Herzog. Davanti a lui, la platea di dignitari presenti per la cerimonia di apertura della Giornata nazionale di Israele a Expo 2020 Dubai. “È un grande onore essere il primo presidente israeliano a visitare la terra di Zayed ed esse qui oggi”, le sue parole durante la cerimonia. Un discorso che ha voluto pronunciare anche in arabo, come gesto di amicizia. Herzog ha sottolineato come in un lasso di tempo breve gli scambi commerciali tra i due paesi abbiano visto un’accelerazione molto significativa. “È passato poco tempo dall’annuncio degli accordi, e già i nostri scambi hanno superato oltre un miliardo di dollari, più di 120 accordi sono stati siglati ed è stato stabilito un fondo di ricerca e sviluppo di 100 milioni di dollari recentemente. Gli israeliani e gli emiratini stanno studiando insieme, imparando le proprie culture e lingue”. In questi mesi, pandemia permettendo, sono stati oltre 250mila gli israeliani che si sono recati negli Emirati. “E attendiamo molti emiratini da noi”, l’invito di Herzog. L’attesa è per l’arrivo nei prossimi mesi a Gerusalemme dello sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, invitato di recente dal Premier Naftali Bennett.
“Noi, popolo di Israele, come figli dello stesso Abramo, ammiriamo il corso che avete tracciato”, i complimenti rivolti agli Emirati dal Presidente israeliano. “Non vedo l’ora – ha aggiunto – di ottenere grandi risultati che emergeranno dai semi piantati proprio qui, insieme. Lo stato di Israele è ansioso di camminare con gli Emirati Arabi Uniti e tutte le nazioni qui all’Expo verso un domani più luminoso, sostenibile e pacifico per le nostre nazioni, la nostra regione e il mondo intero”.
A incrinare la missione non è stata neanche la minaccia portata dagli Houthi, il gruppo ribelle yemenita finanziato dall’Iran. Per mettere in difficoltà Mohammed bin Zayed Al Nahyan e la dirigenza emiratina, il gruppo ha infatti sparato un razzo verso gli Emirati proprio in coincidenza dell’arrivo di Herzog. Il razzo è stato intercettato e il Presidente israeliano ha ricevuto rassicurazioni sulla sua sicurezza. Gli Houthi nelle scorse settimane – su indicazioni dell’Iran, spiegano i media – hanno lanciato altri attacchi terroristici contro il paese del Golfo. Reo di essersi avvicinato a Israele. “Sosteniamo pienamente le vostre richieste di sicurezza e difendiamo qualsiasi tipo di attacco alla vostra sovranità attraverso organizzazioni terroristiche. – ha evidenziato Herzog – Siamo qui, insieme, per trovare modi e mezzi per portare piena sicurezza al popolo che reclama la pace” in Medio Oriente.
Lo sceicco ha replicato ricordando come “la nostra è una delle regioni che ha sofferto di più a causa di guerre e conflitti. Attraverso la pace, noi negli Emirati Arabi Uniti, Israele e la regione nel suo insieme, possiamo dirigere risorse e capacità per servire le nostre nazioni e per spianare la strada a un futuro migliore”.