Le scuole italiane incontrano il Meis,
una lezione per capire il pregiudizio

Quattrocento scuole di tutta Italia collegate per ascoltare una lezione a più voci sul pericolo della distorsione della Shoah e sul suo negativo impatto sulla società. Ad organizzare l’iniziativa, il Museo nazionale dell’ebraismo e della Shoah di Ferrara. L’incontro, intitolato “L’insostenibile leggerezza dell’odio. Il fenomeno di distorsione della Shoah tra storia e attualità”, si è aperto con il saluto del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Sì è vero, c’è una leggerezza dell’odio; nel senso che l’odio si spande e quasi sembra irrilevante. – ha ricordato agli studenti il ministro – Invece ogni parola conta, le parole sono pietre”.
Dopo i saluti del presidente del Meis Dario Disegni e del presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia David Fiorentini, a prendere la parola – moderati dal direttore del museo rav Amedeo Spagnoletto – lo storico Michele Sarfatti, già direttore del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, e Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo.
Sarfatti ha spiegato quali passi abbiano portato alla Shoah nel nostro paese. Santerini invece si è concentrata sui fenomeni distorsivi traendo spunti dalla contemporaneità e dalla vita sui banchi di scuola.
Nella seconda parte dell’incontro, a prendere la parola sono stati gli studenti, collegati dalle proprie classi, per chiedere informazioni sugli strumenti utili per contrastare l’odio sulle piattaforme digitali e approfondimenti sui pregiudizi culturali e sui diversi nodi storici ancora da sciogliere.
“Seppur geograficamente lontani e con le limitazioni della pandemia – le parole del direttore del Meis in conclusione dell’incontro – volevamo essere vicini alle scuole di tutta Italia, da Sud a Nord, offrendo una attività dedicata al Giorno della Memoria e destinata appositamente agli studenti del liceo”.