L’editore olandese del libro
sensazionalistico su Anne Frank
“Prove insufficienti, chiediamo scusa”

Ambo Anthos, l’editore olandese del libro “Chi ha tradito Anne Frank” di Rosemary Sullivan, ha deciso di sospendere la pubblicazione del volume fin quando non si offriranno prove tangibili in merito al presunto delatore di Anne e della sua famiglia. Un’azione accompagnata da una richiesta formale di scuse rivolta a chiunque “possa essersi sentito offeso” dalla sua lettura. Sotto accusa, come noto, la figura del notaio ebreo Arnold van den Bergh. Un’accusa fondata su un solo documento, una lettera anonima (peraltro neanche nella sua stesura originaria) pervenuta nel dopoguerra al padre di Anne, Otto Frank. Tanto è bastato per montare un caso internazionale e denunciato come strumentale da varie istituzioni (ebraiche e non).
Pubblicato in Italia da HarperCollins, il libro ha suscitato reazioni entusiastiche e del tutto acritiche in vari organi di informazione. Assai fragili invece le basi su cui poggerebbe con una ricerca di sensazionalismo che si sarebbe imposta rispetto alla ricerca di una verità insindacabile su quei fatti. A detta di alcuni esperti della materia, con sconfinamenti nella vera e propria diffamazione.
“Il libro è pieno di espressioni come ‘Molto probabilmente, ‘più verosimilmente’, ‘è plausibile che…’. E tutto questo nonostante i risultati siano presentati come una sorta di verità” il pensiero espresso tra gli altri da Laurien Vastenhout, ricercatrice dell’Istituto nazionale di studi sulla guerra e la Shoah. Una delle moltissime voci che hanno denunciato la faziosità di questa operazione editoriale.
A fare il punto per Pagine Ebraiche era stato, negli scorsi giorni, il giornalista Maarten van Aalderen. Corrispondente da Roma del quotidiano De Telegraaf oltre che presidente dell’Associazione della Stampa Estera.