Monte San Savino, i segni della Storia

Cittadinanza e istituzioni protagoniste a Monte San Savino, affascinante borgo in provincia di Arezzo che fu segnato dalla violenza antisemita del gruppo sanfedista dei “Viva Maria” (1799), in una serie di iniziative legate al tema della Memoria con il contributo della Fondazione Cdec.
Nel primo, organizzato dal locale Istituto Comprensivo in collaborazione anche con l’amministrazione comunale e l’Associazione Salomon Fiorentino, Stefano Gatti dell’Osservatorio Antisemitismo del Cdec si è confrontato con gli studenti di terza media partendo dal libro di Luciana Laudi “Venezia-Fossoli: destinazione Auschwitz. Lettere di Cesare Carmi: 1943-1944”. Una successiva conferenza, promossa anche dalla Comunità ebraica di Firenze, si è svolta al Teatro Verdi sul tema “Immagini e linguaggi dell’antisemitismo. Passato e presente”. Dopo i saluti della sindaca Margherita Scarpellini hanno preso la parola Jack Arbib, presidente dell’Associazione Salomon Fiorentino, e la studiosa Stefania Roncolato coinvolta in queste settimane di un progetto didattico volto ad approfondire le tante testimonianze ebraiche locali. Dalla sinagoga al bagno rituale fino al cimitero (“Campaccio”). Oltre alla via dedicata al poeta Salomon Fiorentino, nato al Monte nel 1743. Tracce riscoperte e valorizzate grazie alla strada aperta anni fa, con grande determinazione, da Arbib. Un impegno che gli è valso, tra i tanti riconoscimenti, quello di ufficiale dell’ordine della Stella d’Italia.