DafDaf febbraio 2022
Una casa per la Storia

È con “La casa sul lago”, disegnata da Britta Teckentrup, che si apre il numero 130 di DafDaf. Una storia scelta per affrontare concetti cui va messa l’iniziale maiuscola: Storia, Memoria, ma anche Pace, e volontà di capire e di ritrovarsi e di ritrovare l’altro. O, meglio, l’Altro.
Idee difficili per i giovani lettori? Forse, ma rese accessibili grazie al lavoro prezioso di orecchio acerbo, casa editrice che ha pubblicato una versione ridotta ma non banalizzata del libro in cui Thomas Harding ricostruisce le vicende di una costruzione in legno che ora ha un nome, “Alexander Haus”, e una missione.
C’è una casa, accanto a un lago, in Germania, che “nel corso di un secolo ha ospitato una felice famiglia ebrea, un famoso compositore nazista, dei rifugiati, un informatore della Stasi. Ha visto una guerra mondiale arrivare e andarsene, la costruzione del Muro di Berlino a due passi dalla sua porta sul retro. Questa è la storia di come nacque, di come fu trasformata dai suoi abitanti e di come lei, a sua volta, trasformò loro. Questa è la sorprendente storia di una casa capace di resistere alle scosse che agitarono il mondo. Perché quella casa è stata, nel suo silenzio e nel suo oblio, in prima linea sul fronte della Storia”.
Oggi è un centro studi che è anche il tentativo di rielaborare un passato terribile. Un percorso che attraverso la memoria porti al superamento dei conflitti.
Nel numero del giornale ebraico dei bambini attualmente in distribuzione non ci sono solo pagine dedicate ai libri: si impara a cucinare, grazie alla rubrica di Claudia De Benedetti, cui questo mese abbiamo dedicato ampio spazio. Tante pagine perché non si può non essere capaci di fare gli gnocchi, “un cibo antichissimo, preparato secondo le varie tradizioni con farine differenti: di frumento, di riso, di semola, con patate, pane secco, tuberi o verdure di vario genere”. La prima apparizione risale al XVI secolo, periodo in cui ebbe inizio l’importazione delle patate dall’America. Un poco di storia culinaria, diverse ricette – proponiamo anche quella originale di Pellegrino Artusi – , e qualche trucco. Difficile resistere.
E poi cosa c’è di meglio che ritrovarsi in cucina chiacchierando? Un progetto comune, un pasto preparato insieme, una ricetta fatta di gesti semplici. Tutte cose che possono aiutare a parlarsi, a raccontarsi, a ritrovare lo spazio e il tempo da dedicare all’ascolto, che come ci ricorda Aharon Ferrari nella sua rubrica, dedicata alla psicologia, è fondamentale. “Abbiamo già visto che la psicologia si interessa del funzionamento della mente. La medicina, per esempio, studia l’influenza: quando abbiamo il naso chiuso e un po’ di tosse prendiamo una medicina che può aiutarci a guarire. Ma cosa succede quando il problema sono i nostri pensieri?“. Questo mese, grazie a Aharon e ai mostri113 DafDaf ha voluto affrontare un problema sempre più diffuso: “in questo periodo di emergenza sanitaria può capitare di ascoltare molte notizie dai giornali, dai telegiornali oppure da amici e parenti e tutte queste notizie possono creare delle preoccupazioni. Per esempio, ci può passare la voglia di uscire o di incontrare altre persone, e questo è normale perché tutto quello che succede crea delle emozioni che possono essere positive ma anche negative e certe volte possiamo avere paura di fare alcune cose”. La tentazione di rinchiudersi nella propria stanza è sempre più diffusa fra i giovanissimi, e l’invito di DafDaf ai suoi giovani lettori è di non cedere: “Portiamo i nostri pensieri il più vicino possibile alla realtà perché la realtà è spesso meno paurosa di quanto lo siano i nostri pensieri. Parlare con qualche amico, un parente o i nostri genitori ci aiuta a capire la reale portata di queste paure e una volta fatto questo lavoro, sarà molto più facile tornare a giocare”.
E un aiuto in più viene dal personaggio del mese: il Mangiapigrizia, un piccolo personaggio che indossa un pigiama e aiuta a combattere l’inerzia. Abbiamo deciso insieme a Roberta Cibeu di parlare del Mangiapigrizia proprio perché potrebbe essere lui l’alleato giusto per combattere quella sensazione di fatica e di pesantezza che sta avvolgendo un po’ tutto, dopo tanti mesi di pandemia. Roberta ha spiegato che “Quello che non vi aspettate dal Mangiapigrizia è il suo peso. Quando lo si prende in braccio pare proprio vivo. Del resto la pigrizia dà un senso di pesantezza. Il mio intento era quello di dare risalto alla sensazione di fatica che si sperimenta in fase di pigrizia acuta. D’altra parte, però, questo peso gli dà consistenza e mi fa pensare all’azione, o meglio, alle cose realizzate”. L’idea è nata prima della pandemia, ma sembra davvero pensato apposta per aiutarci ora.
Allora coraggio, e buona lettura!

Ada Treves social @ada3ves