L’insostenibile responsabilità
della maggioranza
Perché se la stragrande maggioranza degli italiani è vaccinata molti baristi e ristoratori sono restii a chiedere il green pass? Perché alcuni non lo chiedono affatto, con il rischio più che concreto di perdere la clientela silenziosa pronta a disertare i locali che ritiene poco sicuri? Perché altri lo chiedono affrettandosi a specificare che sono obbligati a farlo, come se ci fosse qualcosa di male nel chiederlo di propria iniziativa? Perché, insomma, si fa attenzione a non scontentare una minoranza a costo di scontentare la maggioranza? Sono domande che mi pongo spesso in questo periodo. Ma forse questo comportamento non è poi così anomalo. Basti pensare a come in genere anche in luoghi pubblici e con interlocutori sconosciuti si parla di governanti e sindaci che pure sono stati eletti dalla maggioranza dei cittadini: nessuno si fa troppi problemi a dirne male, anche se, soprattutto per i sindaci, è altamente probabile che i propri interlocutori siano tra coloro che li hanno votati. Anche nelle nostre Comunità mi è capitato spesso in conversazioni casuali tra persone che si conoscono poco di sentir dire cose sgradevoli e gratuite a proposito di Presidenti e Consiglieri eletti con consensi plebiscitari, anche di quelli che poi sarebbero stati rieletti con consensi ancora più plebiscitari. È vero che le persone in generale amano lamentarsi, ma mi pare che non si tratti solo di questo. Sembra che ci sia una specie di voluttà nel mostrarsi minoranza anche quando si è maggioranza e, viceversa, una certa reticenza a dichiararsi parte della maggioranza.
Il fatto è che in una democrazia essere maggioranza significa assumersi la responsabilità per le decisioni che vengono prese dalla collettività, e naturalmente decidere non è sempre facile. Molto più comodo, in tante occasioni, mostrarsi isolati e inascoltati anche quando non è vero. Ma se le maggioranze che si fingono minoranze non si assumono le proprie responsabilità rischiano di finire in balia delle minoranze che si fingono maggioranze.
Anna Segre, insegnante
(4 febbraio 2022)