Noi, i Pollak e quel 16 ottobre
L’abitazione di Ludwig Pollak e della sua famiglia, la cui sorte è stata ricordata di recente con la posa di quattro pietre d’inciampo, era vicino alla mia in piazza Piazza SS. Apostoli a Roma. Nella zona eravamo i due soli nuclei ebraici.
I miei genitori conoscevano bene lui e la sua famiglia, anche se non ci frequentavamo. C’era una questura vicina a entrambe le abitazioni e un poliziotto, poco prima del 16 ottobre, avvertì mia madre che era meglio scappare perché “tirava una brutta aria”. Ricordava che aveva subito informato l’amico Pollak, che rispose convinto che a lui non avrebbero mai fatto del male perché era sotto la protezione del Vaticano. Nonostante le insistenze, non volle credere al pericolo incombente, che invece i miei genitori e mio fratello avevano avvertito. Per cui cercarono rifugio altrove; mia sorella ed io eravamo a Tora, in Campania: ma questa è un’altra storia.
Ho parlato con mia sorella, che mi ha confermato quanto mia madre fosse rattristata per non essere riuscita a convincere i Pollak. Li apprezzava molto.
Ziva Fischer
(10 febbraio 2022)