Pandemia, verso la via d’uscita

“Sono incoraggiato da quello che vedo e dai dati che riceviamo. Scendono le ospedalizzazioni, i casi calano. Ogni indicatore è buono: il rapporto fra contagi e persone ricoverate è basso, sempre meno pazienti devono ricorrere ai macchinari di ventilazione o alle terapie intensive. Persino la durata dei ricoveri è calata. Se restiamo in questa dimensione e con la presenza di Omicron, direi che la direzione è quella giusta. Tuttavia, non voglio e non posso essere troppo fiducioso”. La lettura dell’immunologo Anthony Fauci è cauta, ma incoraggiante rispetto alla situazione della pandemia. Intervistato da La Stampa, il capo della lotta anti-covid negli Usa spiega che gli indicatori sono buoni, ma allo stesso tempo avverte: “la direzione del virus è imprevedibile, è possibile che una nuova variante emerga e quindi in definitiva non credo sia appropriato dire che siamo alla fine”.
Guardando all’Italia, dove da oggi le mascherina all’aperto non sono più obbligatorie, sulla prima pagina del Corriere della Sera Paolo Giordano esprime la sua preoccupazione per un’idea che inizia a serpeggiare: “che tutto sommato sarebbe bastato aspettare Omicron, senza quell’animosità sulla campagna vaccinale, senza la confusione di green pass e super green pass, senza il bisogno di dividersi. La pandemia si sarebbe risolta da sé. Se questa idea inizierà davvero a circolare, sarà necessario smontarla”.

Memoria, la chiarezza necessaria. Su tutti i quotidiani italiani oggi compare il caso legato alla circolare del ministero dell’Istruzione in cui si equiparavano le vittime della Shoah a quelle delle foibe. Un equiparazione impossibile, ha corretto poi il ministro Bianchi, sottolineando come “Ogni dramma ha la sua unicità e non va confrontato con altri”. Un chiarimento arrivato dopo il colloquio con la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che in merito alla circolare – firmata dal capo gabinetto del ministero Stefano Versari – ha parlato di “grossolane mistificazioni”, come evidenziano Corriere, Repubblica e Fatto Quotidiano. Bianchi ha inoltre parlato con il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo. Oggi i quotidiani di destra – Giornale, La Verità, Libero – attaccano però la correzione di tiro di Bianchi, e arrivano a dire che “L’Anpi usa pure gli ebrei per sminuire le foibe”, usando la retorica del “genocidio di serie b”. A fare chiarezza e rispondere a queste polemiche pretestuose, lo storico Giovanni De Luna su La Stampa: “Equiparare le stragi (delle foibe) alla Shoah non corrisponde ai fatti”, sottolinea lo storico. E aggiunge come questa equiparazione “è affiorata solo nelle polemiche politiche che hanno accompagnato prima l’istituzione per legge del Giorno del Ricordo” (2004) poi la sua applicazione”. In un approfondimento Repubblica rimarca poi come le voci più autorevoli della storiografia siano concordi nell’escludere che si possa parlare di genocidio in riferimento alla tragedia delle Foibe.

Lasciare l’Ucraina. “I cittadini americani lascino subito il paese, cose potrebbero andare fuori controllo rapidamente”. A chiederlo, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una intervista televisiva, così come il dipartimento di Stato. Parole che dimostrano come la diplomazia al momento non stia ottenendo risultati sul fronte ucraino-russo. Kiev, che teme un’imminente invasione russa nel Donbass, accusa Mosca di operare un blocco navale ai suoi danni, scrive il Corriere della Sera. Per il Primo ministro britannico Boris Johnson “i prossimi giorni saranno decisivi per risolvere la più grave crisi di sicurezza da decenni in Europa”.

Caos libico. Altro fronte caldo è quello in Libia dove ci sono nuovamente due primi ministri: uno appoggiato dall’ONU, Abdul Hamid Dbeibah, che opera dalla città occidentale di Tripoli, e uno nuovo, Fathi Bashagha, nominato dal parlamento, che ha sede nella città orientale di Tobruk (Il Post). Il Corriere segnala come ci si sia il rischio di nuovi scontri armati sul terreno tra le diverse fazioni che si contendono il potere.

Gran Bretagna. Libero segnala l’allarmante report sugli incidenti antisemiti avvenuti in Gran Bretagna nell’ultimo anno. A firmarlo, il Community Security Trust, ente che si occupa proprio del monitoraggio dell’antisemitismo nel Regno Unito. 2.255 incidenti nel 2021, in aumento del 34% rispetto ai 1.684 del 2020. “Non è esagerato dire che il panorama dell’antisemitismo espresso nel Regno Unito nel 2021 è in gran parte definito dalle risposte al conflitto tra Israele e Palestina, come del resto la cifra annuale senza precedenti”, ha scritto il CST nel rapporto.

Firenze e il dialogo. Molti gli ospiti di primo piano che parteciperanno al Summit sul Mediterraneo in programma a Firenze tra il 23 e il 27 febbraio. Tra i presenti, il Capo di Stato Sergio Mattarella e il Premier Mario Draghi, mentre nella giornata finale ci sarà papa Bergoglio. Repubblica Firenze segnala come all’iniziativa parteciperanno diversi sindaci, tra cui quello di Tel Aviv, così come i vertici della sanità israeliana. Tra gli ospiti, anche la Presidente UCEI Noemi Di Segni.

Daniel Reichel