DafDaf febbraio 2022
Una casa, la sfida di capire l’Altro

L’avevamo annunciato presentando il numero 130 di DafDaf, attualmente in distribuzione: “È con La casa sul lago, disegnata da Britta Teckentrup, che si apre il numero 130 di DafDaf. Una storia scelta per affrontare concetti cui va messa l’iniziale maiuscola: Storia, Memoria, ma anche Pace, e volontà di capire e di ritrovarsi e di ritrovare l’altro. O, meglio, l’Altro”.
Concetti forse impegnativi, ma che è importante accostare presto, con un poco di aiuto. E grazie al lavoro prezioso di orecchio acerbo, la casa editrice che ha pubblicato una versione ridotta ma non banalizzata del libro in cui Thomas Harding ricostruisce le vicende di quella costruzione in legno che abita la copertina del giornale ebraico dei bambini.
La “Alexander Haus”, ora, è un centro studi che è anche il tentativo di rielaborare un passato terribile. Un percorso che attraverso la memoria porti al superamento dei conflitti.
Non potrebbe esserci momento migliore, purtroppo il discorso resta attuale.
Buona lettura.

Ada Treves social ada3ves

La casa sul lago

C’è una casa, accanto a un lago, che “nel corso di un secolo ha ospitato una felice famiglia ebrea, un famoso compositore nazista, dei rifugiati, un informatore della Stasi. Ha visto una guerra mondiale arrivare e andarsene, la costruzione del Muro di Berlino a due passi dalla sua porta sul retro. Questa è la storia di come nacque, di come fu trasformata dai suoi abitanti e di come lei, a sua volta, trasformò loro. Questa è la sorprendente storia di una casa capace di resistere alle scosse che agitarono il mondo. Perché quella casa è stata, nel suo silenzio e nel suo oblio, in prima linea sul fronte della Storia”.
Così orecchio acerbo, casa editrice che ci accompagna da molto tempo e a cui dobbiamo libri incantati e scelte coraggiose, racconta la storia di quella che oggi è la Alexander Haus, un centro di studi che è anche il tentativo di rielaborare un passato terribile. Un percorso che attraverso la memoria porti al superamento dei conflitti.
La storia de “La casa sul lago” inizia nel 1927 quando il dottor Alfred Alexander la costruì per la moglie Henny e per i loro quattro figli. Vi passavano i fine-settimana, per trovare un po’ di pace rispetto alla caotica vita in città. Gli Alexander erano ebrei e nel 1936, con l’avvento del nazismo, furono costretti a fuggire a Londra. La casa fu confiscata dalla Gestapo, la polizia segreta nazista.
Altre famiglie hanno abitato la piccola casa sul lago, che ha visto passare la Seconda Guerra Mondiale, la costruzione e la caduta del Muro.
Nel 2013 Thomas Harding, scrittore e giornalista per alcune delle testate più importanti del mondo, è andato a vedere la casa sul lago, che ha trovato invasa da rovi, con le finestre rotte e l’interno pieno di spazzatura e di mobili in rovina. Alfred Alexander era il suo bisnonno, così con l’aiuto della famiglia e con la comunità locale, hanno deciso di riportarla allo splendore di un tempo. La Alexander Haus, una piccola casa di legno, ha riaperto le porte ed è diventata un centro per l’educazione e la riconciliazione.
Harding, che vive nel Regno Unito, ha poi deciso di raccontarne la storia, in un libro che la casa editrice Ponte alle grazie ha pubblicato in italiano.
Orecchio acerbo ne ha pubblicata una versione illustrata da Britta Teckentrup, nata ad Amburgo e cresciuta a Londra, che ora vive con la sua famiglia a Berlino.

(13 febbraio 2022)