Ebraico, una lingua da disegnare
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“A livello simbolico, Nun è la ricerca profonda della verità nelle tenebre. In ebraico la troviamo come iniziare della parola Ner (candela). Ho associato queste due immagini per dare una rappresentazione della lettera allo stesso tempo letterale e spirituale, che trova sintesi appunto in una candela che riluce nel buio. In posizione iniziale, Nun esprime un potenziale, una forza nascosta che è dentro ogni cosa. In posizione finale, invece, si trasforma nel momento in cui questa forza si manifesta e si sviluppa pienamente”.
Così Ilaria Geronzi, studentessa dell’Istituto Europeo di Design (IED) di Roma, ha raccontato la sua scelta di rappresentare in modo originale la lettera ebraica Nun. Il suo è uno dei lavori parte del progetto “Disegnare l’ebraico” promosso dallo IED di Roma assiema all’ambasciata d’Israele in Italia e in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. L’iniziativa ha coinvolto gli studenti del secondo anno del corso di Illustrazione e Animazione che, al termine di un percorso formativo, hanno presentato una propria rappresentazione delle lettere ebraiche. Il progetto ha preso avvio a novembre, con lezioni tenute da Smadar Shapira e Maya Katzir, rispettivamente consigliere per gli affari pubblici e addetta culturale dell’Ambasciata, dal direttore del Meis e sofer Amedeo Spagnoletto e da Ely Rozenberg, designer israeliano e coordinatore dei corsi di Design alla Rome University of Fine Arts.
“L’incontro tra tradizione ebraica e innovazione creativa italiana produce risultati straordinari”, ha commentato l’ambasciatore d’Israele Dror Eydar, guardando gli elaborati degli studenti, esposti allo IED. “L’alfabeto ebraico – ha evidenziato il direttore del Meis Spagnoletto – è un universo variegato che si presta a letture stratificate e vari accenti, da quello rituale a quello mistico fino a quello artistico. È in grado di offrire una vera e propria lettura del mondo”. Ed attrae sempre più l’attenzione del grande pubblico. “Questo breve, intenso viaggio nella lingua scritta è stato un percorso ricco di storie, suggestioni e curiosità che hanno permesso ai nostri studenti di penetrare a fondo nella quotidianità di uno strumento di comunicazione ricchissimo ma allo stesso tempo poco conosciuto”, le parole del coordinatore della Scuola di Arti Visive dello IED Roma Max Giovagnoli.