Farsi capire

Nella parashà della settimana la Torà ci narra, nella sua prima parte, la grave colpa commessa dal popolo nel costruire un vitello d’oro e nella sua adorazione. Mentre Moshè si trova sul monte Sinai a ricevere la Torà, il Signore gli comanda di scendere dal monte a rendersi conto della situazione. L’espressione della Torà suona con le seguenti parole: “Va jomer A’ el Moshè lekh red – D-o disse a Moshè va’, scendi” (Shemòt 32;7). Nel Talmud (Berakhot 32,b) troviamo insegnato il significato di questa espressione: “Quando Israele fece il vitello, il Santo Benedetto Egli sia disse a Moshè ‘va’, scendi dalla tua grandezza”.
Ci si chiede cosa significhi. Nel leggere il primo versetto dello Shemà Israel dobbiamo far caso a come la parola “echad – unico” è scritta. La lettera dalet a differenza del resto del testo è scritta molto più grande, così come nella nostra parashà (Shemòt 34;14) troviamo scritto “lo tishtachavè le el acher – non ti prostrerai ad un’altra divinità” con la lettera resh di acher, scritta più grande del resto del testo. Questo perché la parola echad – unico, non si possa confondere con acher – altro: esattamente l’una l’opposto dell’altra. La parola “red – scendi” è composta dalla lettera resh e dalla dalet, le stesse due finali di queste espressioni contrarie.
Quindi il Signore comanda a Moshè, il maestro di tutto il popolo di Israele, di scendere dalla sua grandezza e di andare ad insegnare al popolo le lettere dell’alfabeto e porle al loro posto giusto nel formare parole e quindi osservarne i suoi princìpi.
Un grande maestro è colui che, anche insegnando cose difficili, riesce ad abbassarsi a chi non è in grado di comprenderle, facendosi capire anche da costoro.”Lekh red migghedulatekhà – Va’, scendi dalla tua grandezza”.

Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna

(18 febbraio 2022)