La Pira, mio padre
e la sfida del dialogo
“Un doppio appuntamento storico, mai avvenuto prima, che avviene in un momento cruciale per le sorti della pace”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella nel presentare l’incontro tra vescovi e sindaci del Mediterraneo che si terrà nei prossimi giorni nel capoluogo toscano (24-27 febbraio) con protagonisti anche l’ebraismo italiano e alcune realtà istituzionali israeliane. In evidenza anche l’impegno profuso dal servizio sanitario dello Stato ebraico durante i due anni di pandemia.
Il vertice internazionale, nella cui occasione sarà inaugurata una mostra di Amos Gitai in Palazzo Vecchio, vedrà illustri partecipanti: tra gli altri papa Bergoglio, il presidente Mattarella e il premier Draghi. Ad ispirarne l’organizzazione la visione di Giorgio La Pira, uno dei grandi sindaci del dopoguerra, che fu il padre dei Colloqui Mediterranei e tra i fondatori dell’Amicizia ebraico-cristiana di Firenze al fianco di Aldo Neppi Modona. Riportiamo al riguardo una testimonianza della figlia Lionella.
Mio padre, Aldo Neppi Modona, fin da giovanissimo appassionato studioso degli etruschi, per molti decenni, subito dopo il congedo militare e la laurea, ha tenuto corsi estivi di etruscologia presso l’Università per Stranieri di Perugia, riprendendoli subito dopo la forzata interruzione per le Leggi razziste, fino al pensionamento. Questo gli ha dato il modo di conoscere vari studiosi stranieri, anche del continente americano, stringendo con loro rapporti culturali e di amicizia. Fin dal 1945, quasi subito dopo il ritorno nella nostra abitazione fiorentina, fu contattato da conoscenti americani dello ”International Council of Christian and Jews”, che avevano già aperto una sezione in Francia. Aldo fu ben lieto di cooperare con loro trovando subito vari amici favorevoli a questa associazione, primi fra tutti Giacomo Devoto e Angelo Orvieto ai quali si unirono Giorgio Spini, Raffaele Del Re, il filosofo Arrigo Levasti, lo psicologo Roberto Assagioli, Ines Zilli Gay, Flora Aghib Levi D’Ancona e con molto entusiasmo anche Giorgio La Pira, membro della comunità domenicana di San Marco e docente alla facoltà di legge fiorentina. Eletto deputato nel 1948, carica che tenne per due anni, dal 1951 sarà poi per sei anni sindaco di Firenze.
Studentessa liceale, non ho mai preso parte attiva a queste riunioni del’Amicizia che si svolgevano nell’accogliente studio di mio padre, me cercavo di essergli utile occupandomi dell’accoglienza di questi illustri ospiti, che solo in piccola parte mi erano ben conosciuti. E quando, al termine dell’incontro, uscivano un po’ alla spicciolata e li aiutavo a rimettersi il cappotto e li accompagnavo alla porta di casa, si intrattenevano un poco con me chiedendomi dei miei interessi e dei miei studi. Così ho imparato a conoscerli e passati gli anni, quando sono iniziate attività culturali, ho anche io preso parte a questi primi incontri, in genere lettura e commenti di salmi, tenuti da rav Arturo Abramo Uzielli e da altri dotti, nella sede del circolo Leonardo da Vinci o in altre sale. Poi sono subentrati altri aiuti e non sono più stata necessaria. Ed anche io avevo molte altre impegni di lavoro e familiari!
Lionella Neppi Modona Viterbo
(Nell’immagine Aldo Neppi Modona)