Giado, un buco nero
della memoria
Ebrei libici massacrati durante la seconda guerra mondiale a Giado, in Libia, appunto. 562 ebrei sterminati dai fascisti italiani in un campo di concentramento/sterminio.
Mi vergogno un po’ di non averne mai saputo nulla, ma forse anche questo è uno di quei buchi neri della memoria che nessuno si preoccupa di riempire, a parte il dolore incancellabile dei diretti interessati.
E mi chiedo allora, a parte i dati specifici dell’evento tragico, che sentimenti siano rimasti nei tripolini italiani a quel riguardo. Se siano ritenuti genericamente colpevoli i nazisti, o se si riconoscano a chiare lettere le responsabilità dei fascisti, o magari anche di parte del popolo libico, nel caso si sappia di collaborazionismo locale. Insomma, forse esiste una narrazione acquisita: rendiamola ben nota.
Credo che queste cose, al di là dei dati storici, debbano entrare a far parte della nostra coscienza, in modo ragionato e metabolizzato, altrimenti le carte della storia rimangono sul tavolo mischiate in malo modo e con poca consapevolezza. Qualcuno dovrebbe assumersi il compito di raccogliere pareri e sentimenti diversi e vedere se si riesca a farli combaciare, o quanto meno convivere. Altrimenti, anche per noi, il fascismo è quel regime ‘che ha fatto anche cose buone’.
Dario Calimani