Attacco all’Europa

Le ultime notizie danno i mezzi corazzati russi nelle sempre più immediate vicinanze di Kiev.
Un attacco all’Ucraina che è anche un attacco all’Europa. L’ha ricordato, in una nota diffusa nelle scorse ore, anche l’UCEI. Segnalando al riguardo il rischio di un dramma senza via d’uscita che porterebbe alla demolizione di “decenni di sforzi di costruzione di pace che per nulla era scontata e inevitabilmente, con grande preoccupazione, rievocando quanto accadeva nel settembre del 1939”.
“Assistere alla disinvolta invasione russa è una tragedia inattesa come non fossero in gioco le vite umane ma vendetta, risentimento, dispetto, commercio e gioco di forza. È mai possibile che l’uomo non impari?”, si chiede Edith Bruck sulla Stampa. “Io, che scrivo e parlo ancora da oltre mezzo secolo con migliaia di giovani della Shoah, ora online, seguo con fiato sospeso ciò che sta accadendo in Ucraina e altrove. Oggi non c’è lontananza e tutto quello che accade ci riguarda”.
Tra i tanti Paesi che hanno preso posizione contro Mosca c’è anche Israele. “L’attacco russo all’Ucraina è una violazione dell’ordine mondiale e Israele lo condanna”, ha detto il ministro degli Esteri Yair Lapid. Un intervento che, sottolinea Repubblica, arriva dopo “settimane di ambiguità”. Secondo Dmitrij Suslov, Consigliere di politica estera per il Cremlino, “stiamo vivendo le ultime ore dell’Ucraina come l’abbiamo conosciuta in 30 anni”. Intervistato dal Corriere, afferma: “Il dopo Guerra Fredda è finito per sempre e siamo dentro una confrontazione a tutto campo con l’Occidente, inclusa l’Unione Europea. Se non è una nuova Cortina di Ferro, ci manca poco. Lo scontro sarà forte, ci considereremo di nuovo nemici”. Mai nessun luogo ha visto tanti morti, scrive il Giornale parlando di Ucraina come di una terra del sangue: milioni le vittime, nella sua travagliata storia, “tra ebrei, anti-bolscevichi e minoranze etniche”. Vladimir Putin ha proclamato di voler “denazificare” l’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che la Russia di Putin “ci ha attaccato a tradimento, come ha fatto la Germania nazista negli anni della Seconda guerra mondiale”. Quasi una simmetria, fa notare Adriano Sofri sul Foglio, “salvo che Zelensky è ebreo per parte di ambedue i genitori”. Repubblica Firenze riporta le parole a Pagine Ebraiche di Moshe Lion, il sindaco di Gerusalemme che sarà tra i protagonisti dell’incontro internazionale di sindaci e vescovi in svolgimento: “Il conflitto di queste ore colpisce e addolora, così come ogni conflitto in corso. Domenica inviterò il Papa nella nostra città, la città della pace. Insieme possiamo fare qualcosa”.

Nell’ambito del vertice di Firenze sarà oggi inaugurata la mostra di Amos Gitai “Promised Lands” a Palazzo Vecchio. Un allestimento, scrive il Corriere Fiorentino, “che riassume 40 anni di lavoro di uno degli intellettuali più complessi e impegnati di Israele”.

Il Venerdì di Repubblica intervista il pensatore Micah Goodman, una delle voci più ascoltate dal governo israeliano. Questa la sua opinione: “Allo stato attuale i palestinesi godono di un 35 per cento di sovranità. Dobbiamo portarlo a 70, senza arrivare a 100, che sarebbe uno Stato a tutti gli effetti, e facendo in modo che questo aumento non comporti dei rischi”.

Sul Venerdì Corrado Augias riflette, citando alcuni libri, “sull’assurdo pregiudizio dei cristiani contro gli ebrei”. Mentre 7 del Corriere presenta la graphic novel Le stelle, dedicata all’amicizia tra un bambino ebreo e una bambina musulmana.

Il settimanale Left sposa la tesi di Israele come Stato “di apartheid” veicolata dal rapporto di Amnesty International che ha fatto insorgere le autorità di Gerusalemme. Già il titolo dice tutto: “Colpevoli di lesa umanità”.

L’artista Asaf Avidan in scena a Bologna. “Non pianifico molto il futuro, ascolto le mie emozioni, e per ora sono felice” spiega a Repubblica, soffermandosi anche sul rapporto speciale che lo lega all’Italia.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(25 febbraio 2022)