“Solidarietà alla popolazione ucraina,
siamo di fronte a un attacco all’Europa”

Condanne unanimi per l’invasione russa e solidarietà a Kiev di fronte all’aggressione che sta subendo. Continuano ad arrivare i messaggi e le prese di posizione da Israele e dal mondo ebraico per esprimere la propria vicinanza all’Ucraina e alla sua popolazione per questo secondo giorno di conflitto imposto da Mosca. “Siamo in presenza di una prepotente violazione del diritto internazionale che rischia di far precipitare non solo la regione orientale, ma tutta Europa, in un dramma senza via d’uscita, demolendo decenni di sforzi di costruzione di pace che per nulla era scontata e inevitabilmente, con grande preoccupazione, rievocando quanto accadeva nel settembre ’39”, la nota dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane dopo l’invasione ordinata dal Presidente russo Vladimir Putin. L’ebraismo italiano si è detto pronto “ad offrire supporto e solidarietà” alla popolazione ucraina. Un messaggio arrivato anche da Israele, dove il comune di Tel Aviv ha voluto simbolicamente colorare il proprio municipio con la bandiera ucraina. Nelle stesse ore in città diverse centinaia di persone si sono radunate di fronte all’ambasciata russa per protestare contro l’azione del Cremlino. Cartelli e slogan contro Putin e contro la guerra hanno fatto capolino davanti alla sede diplomatica di Mosca in Israele. Alcuni manifestanti hanno simbolicamente bruciato i propri passaporti russi.
L’impegno intanto delle Comunità ebraiche ucraine è rivolto a dare aiuto a chi ne ha bisogno. Tra cui migliaia di anziani, come ha raccontato in queste ore a Jewish Insider il rabbino di Dnipropetrovsk Mayer Stambler. Alimenti non deperibili, acqua e altri beni di prima necessità sono stati consegnati dalla comunità di rav Stambler a chi ne ha fatto richiesta. Con lo spazio aereo ucraino chiuso e i trasporti obiettivo sensibile dell’azione russa, i rifornimenti più elementari cominciano a mancare.
“Tutti parlano di prepararsi a una guerra, ma… è arrivata all’improvviso”, ha spiegato il rav al sito d’informazione. “Sai, non pensi davvero che succederà, speri che la diplomazia vincerà. E alle 5:30 del mattino, invece senti i bombardamenti… è incredibile”.
Putin ha giustificato l’invasione militare, dichiarando di voler demilitarizzare e de-nazificare l’Ucraina. “”Non so di cosa stia parlando”, ha dichiarato ad Haaretz il rabbino capo di Kiev, Yonatan Markovitch. “Posso solo dire che in termini di antisemitismo, qui siamo molto sicuri. Gli incidenti sono molto rari e il governo se ne occupa. Ora siamo in una situazione di guerra e sentiamo sirene e vediamo fumo da casa nostra. Non voglio entrare nella questione dell’antisemitismo. Non è rilevante. Siamo in una guerra e stiamo tutti insieme”.
Rispetto all’accusa di nazismo all’Ucraina, l’analista ed ex parlamentare della Knesset Ksenia Svetlova sottolinea come sia pretestuosa. “Come qualsiasi altro paese al mondo, l’Ucraina non è perfetta. Il moderno stato ucraino ha alcuni difetti, soffre degli stessi mali del mondo post-sovietico e di altri paesi dell’Europa orientale. – l’analisi di Svetlova, che ha doppio passaporto, russo e israeliano – Ma a differenza della Russia di Putin, l’Ucraina ha scelto un percorso diverso, un percorso di integrazione europea, libertà di espressione e valori liberali. Questa è la differenza essenziale tra i due paesi oggi”.

dr