Colloqui russo-ucraini,
Abramovich tra i protagonisti

Cinque titoli nazionali, oltre a due trionfi in Champions League e altrettanti in Europa League. Il Chelsea di Roman Abramovich è, da quasi 20 anni, un protagonista assoluto del calcio inglese e continentale. Una presidenza spesso “chiacchierata” per la vicinanza del magnate russo, che dal 2018 è anche cittadino israeliano, con Vladimir Putin. Un legame di cui ora sembra pagare il conto dopo la stretta del governo Johnson contro alcuni oligarchi ritenuti nelle grazie del Cremlino.
“Ho sempre deciso nell’interesse del Chelsea e resto fedele a questi valori”. Così il tycoon nell’annunciare la decisione, in qualche modo attesa, di un passaggio di gestione alla fondazione benefica del club (che si è riservata di esplorare la fattibilità della cosa secondo la legge inglese). Fuori discussione, almeno al momento, l’ipotesi di una cessione.
Scenari comunque fluidi, in divenire, mentre Abramovich viene dato tra i protagonisti della giornata che potrebbe rappresentare una svolta nel conflitto tra Russia e Ucraina. Il proprietario del Chelsea sarebbe infatti in Bielorussia, nella località di Gomel dove delegazioni dei due governi si stanno confrontando proprio in queste ore. A dare la notizia è stato il Jerusalem Post, segnalando come la richiesta di questo coinvolgimento sia arrivata dal presidente ucraino Zelensky.
Di Abramovich si sottolinea la forte vicinanza sia con gli ebrei di Russia che con quelli di Ucraina.