Ticketless – Il suono rosso

Questa settimana, di fronte alle notizie che giungono dal fronte di guerra, mi è stata di conforto la lettura di un romanzo. Lo ha scritto un’esordiente, Elli Stern, nata in Israele e cresciuta a Milano, già nota per le sue traduzioni e le molte iniziative di argomento musicale. S’intitola “Il suono rosso”, fa parte di una fortunata collana (“I racconti della musica”, Zecchini editore). Come spesso accade con i romanzi d’esordio, il racconto è denso, cerca di tenere insieme questioni fra loro lontane, sentimenti contrastanti. C’è un giovane violoncellista in carriera, in crisi esistenziale; c’è una giovane donna di nome Margherita, come la protagonista del capolavoro di Bulgakov, contesa fra due amori travolgenti, desiderosa di aiutare Daniel a uscire dalla tempesta emotiva che lo paralizza, c’è infine un anziano violoncellista avvolto nel mistero. La campagna toscana fa da sfondo alle pause di faticose tournées dei due solisti-rivali in amore. Nonostante questo carico di sentimenti (si scoprirà che il vecchio Maestro, Aron Feuerlicht, sopravvissuto allo sterminio, aveva suonato nell’orchestra di Terezin), il romanzo è avvincente. Si intuisce che sia il frutto di una felice congiunzione di autobiografia e fantasia. Torna alla mente un grande romanzo dedicato al rapporto fra musica e Shoah: “Le variazioni Reinach” di Filippo Tuena. Se in quel caso la trama ruotava intorno a un manoscritto passato attraverso l’inferno del lager, qui la vicenda ruota intorno alla sinestesia del colore musicale e amoroso: “il suono rosso” che il vecchio Aron aveva tenuto acceso durante la prigionia e riesce a trasmettere sia alla vita sentimentale-professionale della nipote sia al suo giovane allievo. S’intravede la profonda competenza di chi scrivendo vuole renderci partecipi di una passione incontenibile, che dalle corde del violoncello si riflette nella vita degli individui coinvolgendoli nel ricordo di chi non c’è più. Ed è questa funzione esortativa e didascalica la virtù più alta del romanzo di Elli Stern.

Alberto Cavaglion

(2 marzo 2022)