“Giusti, un esempio che vive”

Nuovi nomi vanno ad arricchire l’elenco dei Chasidei Umot HaOlam, i “Giusti tra le Nazioni” dello Yad Vashem. Si tratta di due cittadini abruzzesi attivi nel territorio dell’Aquila, il funzionario di Questura Mario De Nardis e il podestà Pancrazio De Lauretis. Insieme collaborarono alla messa in sicurezza di alcuni ebrei braccati dai nazifascisti, destinati altrimenti all’arresto e alla deportazione. Billig, Fleischmann e Dagan i nomi delle famiglie che trovarono aiuto e salvezza.
Discendenti di salvatori e salvati si sono ritrovati quest’oggi all’Aquila, per la cerimonia di assegnazione postuma dell’onorificenza svoltasi all’interno dell’Auditorium del Parco alla presenza delle più alte cariche cittadine e regionali.
“Il popolo ebraico è un popolo che ricorda. La memoria è per noi essenziale. Del resto cosa saremmo senza memoria?” si è chiesto l’ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar, nell’esprimere la gratitudine dello Stato ebraico verso chi, in quei tempi bui, operò per la solidarietà e la dignità umana. “Agirono per salvare la vita, per preservare la speranza in un mondo migliore”, ha ricordato ancora Eydar. Un’azione compiuta disinteressatamente e nel segno di un esclusivo impegno morale. La loro più grande ricompensa? Vedere le famiglie degli ebrei salvati “ancora vive all’indomani della catastrofe”. Tra gli intervenuti anche il sindaco Pierluigi Biondi, l’assessore Fabrizia Aquilio, il presidente regionale Marco Marsilio, la coordinatrice nazionale nella lotta all’antisemitismo Milena Santerini, il consigliere UCEI Davide Jona Falco, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.

(Nelle immagini: gli interventi di Dror Eydar e Davide Jona Falco)