La presentazione del catalogo
Antonietta Raphaël, arte e identità

“Donna indipendente e anticonformista, una ‘straniera di passaggio’ capace di coniugare le sue radici ebraiche e lituane con gli stimoli provenienti dall’ambiente romano, approdando così ad esiti originali per l’epoca sia nella pittura che nella scultura. Un’artista che offre oggi molteplici occasioni di approfondimento”.
Giorgia Calò e Alessandra Troncone descrivono così l’affascinante figura di Antonietta Raphaël, grande protagonista dell’arte del Novecento cui era dedicata la mostra “Antonietta Raphaël. Attraverso lo specchio”, da loro curata, che si è da poco conclusa alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Tra gli obiettivi che ci si poneva quello di costruire un filo diretto con la collezione permanente lì allestita, “dipanandosi nelle sue sale e suggerendo un percorso esteso alla ricerca delle opere di quegli artisti che hanno condiviso con lei il suo cammino creativo o ne hanno influenzato l’opera”. Come il suo compagno di vita Mario Mafai. Ma anche, tra gli altri, Scipione, Ettore Colla, Renato Guttuso, Giacomo Manzù e Amedeo Modigliani.
Stimoli che da allora non hanno perso d’attualità come si è visto durante la presentazione del catalogo della mostra, che è edito da Tlon e si è svolta ieri in quegli stessi ambienti. Molte le voci che hanno animato il pomeriggio. Assieme alle curatrici c’erano Serena De Dominicis, Giedrė Jankevičiūtė, Demetrio Paparoni, Edoardo Sassi e Laura Gabrielaitytė-Kazulėnienė. E ancora Ariel Mafai, una delle nipoti di Antonietta, e l’attrice Eleonora Giorgi. Era inoltre presente lo storico dell’arte Giuseppe Appella, profondo conoscitore delle opere di Raphaël.