Esilio

Nei giorni in cui milioni di persone si muovono verso Ovest in cerca di rifugio, spinte da una guerra inattesa che ci riguarda tutti, fanno particolare piacere e suscitano interesse iniziative come quella promossa dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso la Presidenza del Consiglio. Si chiama “Un tè a Samarkand”, ed è un’idea della Fondazione CDEC a cui hanno assicurato collaborazione la Fondazione Memoriale della Shoah, il Laboratorio Lapsus, Razzismo è una brutta storia, l’Arcigay di Milano e l’associazione Deina. Il ristorante Samarkand è un locale fondato da profughi “hazara” provenienti dall’Afghanistan. Lì sono stati riuniti alcuni membri di quella comunità in esilio, assieme a profughi ebrei provenienti dal Maghreb e dal Medio Oriente, oltre a un rifugiato iraniano perseguitato in patria a causa dei suoi orientamenti sessuali e politici. Si sono incontrati, hanno dialogato fra loro e hanno condiviso la loro esperienza fatta di storie che attraversano nazioni e generazioni. Ne è nato un film, che verrà proiettato il 21 marzo al Memoriale della Shoah in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Un raggio di civiltà in un momento di barbarie.

Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC

(4 marzo 2022)