Il rabbino capo di Russia: “Dobbiamo pregare e agire per la pace”
Un messaggio da Mosca che vuole presentarsi come un appello per la pace. Il rabbino capo di Russia rav Berel Lazar interrompe il silenzio e risponde a chi gli chiede di dare un segnale sull’aggressione russa all’Ucraina. “Ogni giorno riceviamo informazioni dai nostri colleghi, i rabbini in Ucraina, su ciò che sta accadendo lì. Sentiamo il dolore dei nostri fratelli, di tutti i cittadini dell’Ucraina, non importa a che religione appartengano” le parole di rav Lazar in una lettera pubblicata nell’ottavo giorno del conflitto. “Incoraggio tutti voi a pregare per la pace. Ma questo non basta. Hashem si aspetta da noi che ogni persona credente faccia tutto il possibile per salvare delle vite”. Un impegno che il rav, considerato amico e confidente privilegiato di Vladimir Putin, esplicita proponendosi come possibile voce per favorire una trattativa tra le parti. “Io stesso – il suo messaggio – sono pronto a qualsiasi mediazione, pronto a fare tutto quello che posso, e anche di più, perché le armi vengano messe a tacere e le bombe smettano di esplodere”.
Nato e formatosi a Milano, il rabbino capo di Russia ha poi diretto il suo messaggio ai leader religiosi europei: “Noi che siamo fedeli all’unico Dio dovremmo usare tutta la nostra influenza, tutto il nostro potere, per porre fine al caos e prevenire ulteriori vittime. Questo è il nostro sacro dovere verso Colui che ci ha creato tutti e ci ha dato la vita in questo mondo”.
Nei giorni scorsi i principali rabbini d’Ucraina avevano invocato la fine dell’aggressione, ormai arrivata al nono giorno. E avevano fatto appello al mondo ebraico russo affinché si esponesse in tal senso. Toni differenti rispetto alle precedenti affermazioni legate alle politiche di Mosca riguardanti l’Ucraina sono riscontrati dalla testata israeliana Times of Israel. “Nel 2014, quando la Russia aveva effettivamente annesso la penisola di Crimea – riporta il giornale – Lazar aveva denunciato i rabbini ucraini che si erano opposti all’invasione e aveva detto loro di rimanere in silenzio rispetto alla ‘attività dei politici’“. Rispetto ai rapporti con Putin, il Times of Israel ricorda poi come rav Lazar abbia accompagnato il presidente russo nel 2012 al Kotel (il Muro Occidentale di Gerusalemme) e fosse al suo fianco durante la visita a Mosca nel 2018 dell’ex Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.