“Ucraina, l’Apocalisse vicino a noi”

“Cosa ci manca ancora? La pandemia l’abbiamo avuta, la guerra, l’odio, la morte, la fame”. Nelle sale del Comune di Milano risuona nel silenzio l’amaro interrogativo della senatrice a vita Liliana Segre. L’appuntamento è per ricordare il ruolo dei Giusti, ma il pensiero è rivolto all’Ucraina. “Non avremmo mai neanche lontanamente immaginato di sentire così vicino a noi, in Europa, il rombo dei cannoni, di vedere le case distrutte, le persone che piangono e muoiono”, sottolinea Segre. Eppure il conflitto, insiste, rievoca immagini apocalittiche nel cuore dell’Europa.
“Il nostro pensiero va a tutti i ragazzi ucraini che volevano una vita di democrazia e si sono ritrovati in un inferno per una guerra non decisa da loro. E ai ragazzi russi che sono stati arrestati perché protestavano contro la guerra”, le parole di Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo, che ha organizzato la giornata iniziata al Giardino dei Giusti del Monte Stella di Milano. Del coraggio dei Giusti che durante la Shoah rischiarono la loro vita ha parlato Segre al pubblico raccoltosi a Palazzo Marino. “Purtroppo io sono fra i pochi ancora al mondo per cui i Giusti non sono solo delle figure storicamente importanti ma sono persone di cui ricordo le voci, i visi, il vestito modesto, l’atteggiamento tranquillo nella paura, perché si veniva uccisi e fucilati se si aiutava o nascondeva un ebreo”. Furono pochissimi, ricorda la senatrice a vita, a fare quella scelta nell’Europa segnata dalla persecuzione. Pochissimi e in silenzio, mentre la moltitudine si voltava dall’altra parte, alzava il muro dell’indifferenza. “Io personalmente ho avuto una grave colpa: non ho capito sul momento in cui venivo aiutata dai Giusti quanto questi rischiassero e quanto fossero Giusti”. Poi “negli anni ho capito, ho compreso, ho valutato e santificato perché aiutare a quei tempi era un atto di eroismo”.
Il loro esempio e la Memoria rappresentano, ha evidenziato il sindaco Giuseppe Sala, il vaccino contro l’epidemia di odio che vediamo diffondersi nel mondo. Fare memoria, studiare, imparare dall’esempio dei Giusti è la cura per crescere forti e liberi, come individui e come società”.
Nel corso della mattinata al Monte Stella sei nuovi nomi hanno trovato posto nel giardino dedicato a chi nel mondo ha combattuto per la libertà: Raphael Lemkin, Henry Morgenthau, Aristides de Sousa Mendes, Evgenija Solomonovna Ginzburg, Godeliève Mukasarasi e Ilham Tohti.