Leggere per capire un mondo inquieto
“Viviamo in un mondo inquieto… stiamo vivendo un tempo tragico, pieno di grandi incognite, ma anche di speranza nel futuro. Potremmo dire che confidiamo nei cuori selvaggi perché sconfiggano il selvaggio nei cuori. Nella nostra idea, i cuori selvaggi appartengono a chi quando il mare è in tempesta riesce a ritrovare la rotta e a spingersi verso un futuro migliore, appartengono a chi preferisce costruire ponti o almeno ci prova e ha il coraggio di cambiare le cose”. È con queste parole che ha presentato la trentaquattresima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino Nicola Lagioia, confermato alla direzione anche per il 2023, quando sarà affiancato dal suo successore. “Il tema – ha precisato – è stato scelto prima ma alla luce di quello che sta accadendo, ‘cuori selvaggi’ assume un significato più forte. Il mondo è stato messo in difficoltà da due anni di pandemia e ora è colpito dalla guerra. Tenendo conto di tutto questo, il Salone avrà un compito ulteriore: Torino a maggio sarà per forza di cose uno dei più importanti luoghi a livello internazionale di ragionamento e d’incontro per chiunque crede che a dischiudersi nei nostri cuori sia la parte luminosa dell’amicizia, della festa e ovviamente della pace”.
Non saranno presenti delegazioni governative russe, ma ci saranno autori, forum sulla letteratura russa, reading e appuntamenti di ogni genere “perché la cultura non c’entra con questa situazione. Non c’è nessuna preclusione”.
Il programma completo – che sarà reso noto ad aprile – prevede più autori, più incontri e più spazi, per un’edizione che si annuncia da record dopo il successo già eccezionale dell’appuntamento dello scorso autunno. E si torna alla stagione naturale: il SalTo, infatti, si terrà da giovedì 19 a lunedì 23 maggio nei padiglioni di Lingotto Fiere.
Oltre agli appuntamenti oramai consolidati con i giovani lettori – da Bookstock ai percorsi di educazione alla lettura, dalla collaborazione con Ibby al rapporto sempre più stretto con le scuole – con i tanti premi e festival letterari che porteranno le loro esperienze a Torino, con le mostre e gli appuntamenti speciali, tornerà quest’anno l’esperienza della regione ospite. E l’appuntamento è, non a caso, con il Friuli Venezia Giulia: un territorio di confine e dal patrimonio culturale ricchissimo, frutto di storia e storie di popoli che da secoli si intrecciano e trovano, in qualche modo, un proprio equilibrio.
Diventa maggiorenne invece il Salone Off, che a maggio invaderà non solo le otto circoscrizioni torinesi ma anche numerosi comuni dell’area metropolitana, culmine di un lavoro di disseminazione della cultura che dura tutto l’anno. E vuole raggiungere tutti, come ha mostrato una volta di più la presenza di Anna Di Domizio, che ha tradotto la conferenza stampa di presentazione in LIS, Lingua dei Segni Italiana.
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