La solidarietà del mondo ebraico,
il 27 marzo una raccolta di aiuti
Dall’accoglienza di alcune famiglie alla raccolta di beni di prima necessità. Anche il mondo ebraico italiano si muove per dare il proprio contributo di fronte alla guerra in Ucraina. Molte le iniziative già avviate e in calendario. Tra queste ultime una raccolta di aiuti per i profughi che si terrà domenica 27 marzo davanti al Memoriale della Shoah di Milano. “Ci siamo coordinati con i City Angels, con cui collaboriamo da tempo, per avviare questa iniziativa a cui partecipano diverse realtà del territorio”, spiega il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Milo Hasbani. “C’è grande slancio e desiderio di aiutare chi ha bisogno. Come mondo ebraico è importante coordinare questi sforzi per poter dare una risposta che sia il più efficace possibile”.
Anche per questo a Milano, aggiunge Hasbani, la Comunità ebraica ha deciso di costituire un comitato di emergenza per il coordinamento degli aiuti in Ucraina. “Con me – spiega – ci sono i Consiglieri comunitari Luciano Bassani, Ilan Boni, Sara Modena e Antonella Musatti, assieme al segretario Alfonso Sassun”. Nelle prossime ore si terrà un incontro con i responsabili di associazioni e enti comunitari così come singoli volontari per condividere informazioni e “collaborare per affrontare le diverse esigenze a seconda delle rispettive competenze”. Aggiunge poi Hasbani: “Il nostro vuole essere un aiuto a 360 gradi, aperto a tutti e in questa direzione andrà la raccolta davanti al Memoriale della Shoah, che si terrà dalla mattina fino al tardo pomeriggio”. Tra i beni che si potranno donare ci saranno alimenti non deperibili, prodotti per la prima infanzia e per l’igiene personale. Il tutto sarà raccolto e poi utilizzato per l’accoglienza ai profughi.
In cantiere poi ci sono altre iniziative. “Di recente ho avuto un incontro con l’assessore al Welfare del Comune di Milano Lamberto Bertolè con cui siamo rimasti d’accordo di mantenere un contatto costante per i progetti di accoglienza”. Tra questi, spiega Hasbani, uno che si sta concretizzando e diretto a dare ospitalità ad una famiglia.