“Più forti dopo la crisi,
nel segno della solidarietà”

Come coniugare la gioia della festa di Purim con la situazione contingente, con l’ansia e la preoccupazione che pervadono il mondo intero per quanto sta accadendo in Ucraina? Questo l’interrogativo che Miriam Haiun, direttrice del Centro di Cultura Ebraica della Comunità di Roma, ha posto al rabbino capo rav Riccardo Di Segni nel corso di un evento trasmesso in streaming dal Centro. Incentrato sul valore di Purim “nei momenti difficili della nostra Storia”, l’intervento si è aperto nel segno della testimonianza di un grande protagonista del nostro presente: l’ex dissidente Natan Sharansky, nativo proprio dell’Ucraina, la cui voce si è più volte levata negli scorsi giorni. Anche per denunciare lo sfregio compiuto dai russi nell’area del memoriale di Babyn Yar, la fossa comune più grande d’Europa. Una crisi terribile “ma dalla quale potremo uscire rinforzati”, ha detto il rav Di Segni facendo riferimento ad alcune iniziative di solidarietà avviate dalla Comunità. Come la missione svolta da alcuni volontari che, “con seicento chili di alimenti sono arrivati fino al confine con la Moldavia, sfidando intemperie, neve, difficoltà burocratiche”. Il tutto, è stato sottolineato, “per portare un aiuto concreto” ai profughi.
Molte le iniziative, in tutta l’Italia ebraica, per celebrare la festa ormai imminente e coglierne ogni aspetto e significato. Domani sera, al Centro Ebraico Il Pitigliani di Roma, un nuovo evento del ciclo di incontri dedicato alle feste ebraiche a cura dell’area Educazione e Cultura UCEI insieme al Pitigliani stesso e all’Unione Giovani Ebrei d’Italia. “Eliminare apparenze e stereotipi per scoprire una festa a cavallo tra equità e inclusione”, il messaggio che ha ispirato questa iniziativa. In programma una lettura della Meghillà tradizionale e “delle donne per le donne”, seguita da un dialogo tra il rav Roberto Della Rocca e Keren Perugia moderato da Nathania Zevi.

(Nell’immagine: il municipio di Tel Aviv illuminato in solidarietà all’Ucraina)