Il calciatore, la “bolla” Covid
e il precetto della Meghillah

Al tempo del Covid le squadre di calcio (e più in generale le società sportive) vivono in una sorta di “bolla”. Vale un po’ per tutti. E vale quindi anche per gli olandesi del Vitesse che stasera sfideranno la Roma nella partita di ritorno degli Ottavi di Conference League.
Una “bolla” che ha impedito al difensore israeliano Elazar Dasa di lasciare l’albergo dove il Vitesse è alloggiato per andare in sinagoga e ascoltare la lettura della Meghillah dal vivo. A permettergli di rispettare questo precetto di Purim è stata la sezione di piazza Bologna del movimento Chabad, che ha inviato nella struttura un giovane lettore. “Ho chiesto a mio nipote Mendel Stein di farlo ed è stato molto felice. Sono giornate molto impegnative per tutti noi. Io stesso quest’anno farò un totale di sei letture. Cerchiamo di essere presenti dovunque via sia bisogno. Anche nei domicili di chi è impossibilitato a muoversi per motivi di salute” spiega il rav Menachem Lazar. Questa specifica richiesta era stata avviata giorni fa, direttamente dall’Olanda, tramite un emissario locale di Chabad.