Gerusalemme torna a correre,
con Kiev e l’Ucraina nel cuore

Chiunque arrivi a Gerusalemme da Tel Aviv non può non imbattersi in una struttura dal profilo inconfondibile. Si tratta del ponte delle corde opera dell’archistar spagnolo Santiago Calatrava, il benvenuto che la Capitale d’Israele rivolge ogni giorno all’eterogenea umanità che viene a farle visita. Dalla riapertura dei confini nazionali dello scorso primo marzo sotto la sua arcata sono tornati a transitare anche i turisti. Un ritorno molto atteso. Circa un migliaio – giunti in queste ore da tutto il mondo, una ventina anche dall’Italia – prenderanno parte al primo grande evento sportivo organizzato in questa primavera di ripartenza: la Jerusalem Marathon, la cui undicesima edizione scatterà alle 7 di mattina di questo venerdì. “Welcome” si leggeva ieri notte sul ponte di Calatrava, mentre sagome di atleti si davano il cambio in una corsa senza soluzione di continuità. Allo stesso modo dovranno muoversi i 15mila runner attesi al via, pronti a darsi battaglia in un continuo e sfiancante saliscendi che prevede anche una suggestiva incursione nella Città Vecchia, all’altezza del quartiere armeno, con ingresso dalla Porta di Giaffa e uscita da quella di Sion.
Nessuno è più benvenuto dell’ospite d’onore di questa edizione: Valentyna Kiliarska, campionessa ucraina di mezza maratona e trionfatrice tra gli altri sotto il traguardo di una delle città simbolo del conflitto: Leopoli. È una delle tante profughe di questa guerra atroce che le ha portato via ogni più elementare certezza e ha fatto macerie della sua casa colpita e distrutta da un missile russo. Con la figlia è riuscita a riparare in Polonia appena pochi giorni fa. Il marito invece è ancora in Ucraina, dove sta combattendo per difendere il suo Paese dagli ordigni e dai tank di Mosca. È la sua prima volta a Gerusalemme e non potrebbe essere più significativa. Verso Israele l’ha spinta la voglia di sentirsi sempre e comunque una sportiva. La volontà di non arrendersi a chi, con la minaccia del sangue, vorrebbe spezzare la determinazione sua e dei suoi connazionali. Un messaggio profondo di impegno e tenacia che Kiliarska condividerà, senza confini, da una platea speciale: quella della “città della pace”.
Il suo sorriso radioso, all’arrivo in albergo, riempie già il cuore.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(Nelle immagini: Valentyna Kiliarska a Gerusalemme; nel 2017, vittoriosa sul traguardo di Leopoli)