“La nostra resistenza continua”

Il presidente ucraino Zelensky torna a chiedere al mondo di mobilitarsi. “Scendete nelle piazze, scendete nelle strade, fatevi vedere e fatevi ascoltare. La libertà è importante e le persone contano. Difendete la libertà, difendete la vita”, il suo appello a un mese esatto dall’inizio dall’aggressione russa. Zelensky sceglie intanto di parlare, per la prima volta, anche con un giornale italiano. “La guerra lampo di Putin è fallita, la nostra resistenza continua, il nemico è demoralizzato” afferma in una intervista con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. “Non c’è niente di ucraino nelle mani della Russia. Sì – incalza – hanno sequestrato alcuni territori, hanno occupato alcune nostre città, come dei veri terroristi nucleari hanno sequestrato le centrali di Zaporizhzhia e Chernobyl, per ricattare tutto il mondo, ma tutto questo non appartiene a loro, perché gli ucraini stanno resistendo”. Putin, aggiunge Zelensky, “non si fermerà qui e andrà oltre, questo deve essere chiaro per tutti gli europei, per tutti i leader d’Europa e del mondo”. Anche perché l’impunità per la sua attività criminale, sottolinea ancora, “crea l’illusione che qualcuno potrà cambiare l’ordine mondiale, che lo Stato di diritto si può violare con la forza”. Zelensky si mostra poi grato al presidente del Consiglio Mario Draghi “per la sua posizione chiara e il desiderio di vedere l’Ucraina tra i membri della Ue”.

“Legami con Mosca e Kiev. Ma davvero può mediare?”. È la domanda che ci si pone sul Corriere a proposito della posizione di Israele. Una decina di giorni fa, si racconta, “sulle mura della Città Vecchia a Gerusalemme sono state proiettate la bandiera ucraina e quella russa, insieme”. Solo le proteste “hanno oscurato un’equidistanza che anche Bennett cerca di mantenere, pure tra le pressioni interne di quel milione e duecentomila israeliani originari dell’ex Urss”.

Il Corriere riporta il pensiero su Putin e l’aggressione russa dello storico israeliano Yuval Noah Harari, ieri ospite della Bologna Children’s Book Fair: “Che sia in Ucraina, in Afghanistan o altrove, siamo prigionieri di narrazioni che arrivano dal passato. In Ucraina di fatto c’è una sola persona che sta infliggendo le sue fantasie a milioni di altri”. Sul Fatto Quotidiano Donatella Di Cesare esprime la sua controversa tesi sulla guerra vista da Occidente, sostenendo che non è questa “l’Europa a cui aspiravamo”. E cioè, afferma, “bellicistica, armi un pugno, per di più ogni Paese per sé, con la Germania in testa”. Per il politologo Edward Luttwak, intervistato dal Quotidiano Nazionale, “l’invasione è fallita. Putin dovrà prenderne atto e ritirarsi; non ha forze sufficienti per una guerra di posizione, una guerra inevitabilmente di logoramento”.
“È ridicolo, anzi è irresponsabile, prendersela con Zelensky, che vede morire ogni giorno i suoi connazionali sotto le bombe e i missili russi”. Così Italia Oggi nel contestare le reazioni di condanna che vi sono state in Israele dopo l’evocazione della Shoah durante il collegamento con la Knesset.
Mentre Il Tempo non trova di meglio che soffermarsi sul presunto “tesoro di Zelensky nascosto all’estero nei paradisi fiscali”, come sembrerebbe suggerire l’inchiesta giornalistica internazionale Pandora Papers. Un tema non proprio di dirimente attualità in questo momento storico.

A Roma è il giorno dell’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine: l’appuntamento più atteso, nel pomeriggio, sarà la visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella nel luogo della strage. Oltre a ciò, sottolinea il Corriere, “tante le iniziative previste da parte della Comunità ebraica e dell’Anpi”.

Si apre oggi il congresso nazionale dell’Anpi. Il vero nodo, scrive Domani, “è il passaggio di testimone ai giovani ‘antifascisti’ che non hanno né combattuto né potuto ascoltare le voci dei combattenti”. Nell’articolo si solleva anche “il doloroso capitolo delle commemorazioni separate della Liberazione fra Anpi e comunità ebraica, causa partecipazione di associazioni pro Palestina troppo ostili a Israele”.

È scomparsa all’età di 84 anni Madeleine Albright, prima donna Segretario di Stato Usa. Nel ricordarla diversi quotidiani accennano alle sue origini ebraiche. Sul Corriere una testimonianza relativa ad una recente intervista che si era aperta citando Primo Levi e le sue parole sul pericolo di nuovi fascismi.

Il Giornale segnala l’iniziativa di solidarietà del mondo ebraico davanti al Memoriale della Shoah di Milano dove, questa domenica, “si raccoglieranno beni da spedire in Ucraina”.

Prenderà il via domani a Casale il festival fotografico MonFest. Tra le location coinvolte la sinagoga. “Una delle più belle d’Europa”, spiega il Corriere nelle sue pagine torinesi.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(24 marzo 2022)