Palermo, una sinagoga per la città
Il progetto a un punto di svolta

La pandemia ha rallentato il progetto, ma il lavoro per dare a Palermo una sinagoga non si è fermato. Anzi, in queste settimane ha avuto un’accelerazione e presto sarà lanciata una campagna di crowdfunding internazionale per sostenere l’iniziativa. L’occasione per fare il punto, spiega il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, è stata la visita in questi giorni dell’ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar in Sicilia. “Abbiamo mostrato all’ambasciatore il progetto di intervento per il restauro dei locali dell’ex Oratorio di Santa Maria del Sabato, dati in comodato gratuito dall’arcivescovado, che diventeranno la sinagoga di Palermo. Un luogo che potrà diventare un catalizzatore della vita ebraica in Sicilia”.
Il progetto era partito ufficialmente con la firma nel 2017 del contratto di comodato tra l’arcivescovo Corrado Lorefice, la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer e la referente della sezione ebraica palermitana Evelyne Aouate. “Ora si tratta di restaurare e riqualificare l’edificio con l’esigenza di metterlo in sicurezza” spiega Disegni, tra i protagonisti della stesura del documento del 2017. La struttura, aggiunge, è del ‘600 e si trova negli antichi quartieri della “Gazzetta” e della “Meschita”. “Ora l’intenzione è di lanciare una raccolta fondi internazionale per portare a termine la ristrutturazione. – afferma da Palermo il vicepresidente UCEI – C’è grande interesse a riguardo, non solo in Italia, ma anche in Israele fino agli Stati Uniti”. La raccolta in forma di crowdfunding, aggiunge Marilena Citelli Francesi, “sarà avviata a breve: tutti i passi necessari sono stati fatti con la presentazione in comune del progetto e la nascita di associazioni dedicate alla raccolta dei fondi. Il nostro obiettivo è di avviare entro settembre i lavori. E così – evidenzia Citelli Francesi – dopo oltre cinquecento anni Palermo avrà di nuovo una sinagoga. Un luogo che darà ulteriore vita alla città”.
La scoperta delle radici ebraiche del capoluogo siciliano è stata anche l’ultima tappa della visita dell’ambasciatore Eydar in regione, dove si sono svolti diversi incontri istituzionali. Obiettivo della tre giorni: stringere ulteriormente i rapporti tra Israele e Sicilia con la nascita di nuove collaborazioni sul fronte accademico, economico e scientifico. “A metà maggio – ha ricordato in uno degli incontri Eydar – si terrà una importante conferenza sull’innovazione tecnologica nel settore agroalimentare a Napoli con i ministeri degli Affari Esteri e dell’Agricoltura, e il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, cui prenderanno parte numerose imprese israeliane e italiane”. Un’occasione anche per sviluppare nuovi iniziative anche con la Sicilia, ha spiegato il diplomatico.

(Nelle immagini, la futura sinagoga di Palermo; l’ambasciatore Dror Eydar assieme al vicepresidente UCEI Giulio Disegni e a Marilena Citelli Francesi)