La protesta silenziosa
che mette in difficoltà la Russia
Mettere fantasia nelle forme di protesta è cosa quasi tradizionale, che sta prendendo sempre più piede, in Russia, ma questa volta l’amplificazione sui social network sta spingendo i piccoli manifestanti verso il successo. Era già successo in Siberia, quando per rispondere al divieto di manifestare gli abitanti di una cittadina non lontana dalla Mongolia avevano mandato in strada omini Lego, personaggi giocattolo e orsacchiotti – tutti attrezzati con i loro piccoli striscioni – ma visto che il permesso di scendere in piazza non arriva facilmente anche altre manifestazioni avevano preso forme alternative. Contro l’abuso delle macchine con sirene e lampeggianti in molti hanno girato con un secchiello blu sul tetto, o sono stati organizzati picchetti composti da una persona sola, soluzioni inventate per rendere difficile e motivare un arresto.
Ora un account Instagram, @malenkiy_piket, piccolo picchetto, sta pubblicando fotografie dell’ultima via trovata a San Pietroburgo per continuare a manifestare il dissenso per l’occupazione nonostante l’ondata di arresti delle scorse settimane. Omini di plastilina, personaggi ritagliati nella carta, o lavorati all’uncinetto compaiono ovunque, sempre più frequentemente, e finiscono su malenkiy_piket. Hanno tutti il loro piccolo cartello, o una bandiera giallo azzurra, e stanno avendo sempre più successo. Più di tremila follower su instagram, frequenti citazioni su Twitter e un seguito di simpatizzanti che da tutto il mondo manda fotografie simili. Nella neve, sui tetti, fra le uova al supermercato, arrampicati su una grondaia… nulla può fermarli, la piccola protesta silenziosa cresce ogni ora. Dalla Norvegia sino a Milano, con preoccupazione, e fantasia.
a.t. social @ada3ves
(31 marzo 2022)