Un nuovo punto di partenza

Il Sud d’Italia ha un nuovo Chakham: Ariel Finzi, rabbino della Comunità ebraica di Napoli, ha conseguito la Semikhà con una tesi dal titolo “Domande halachiche relative alla figura moderna della spia che opera per lo stato d’Israele, con riferimenti al caso reale di Eli Cohen”.
Questo grande e importante traguardo conclude un impegnativo percorso fatto senza sacrificare l’impegno con la Comunità di Napoli, le lezioni settimanali condotte, durante gli anni della pandemia, via internet, la preparazione di ragazzi e ragazze rispettivamente al Bar e al Bat Mitzvah, la disponibilità e la vicinanza a chi è in difficoltà o a chi è malato, l’accoglienza sorridente sia agli iscritti che ai tanti ospiti.
Rav Finzi è ingegnere elettronico, con una laurea conseguita presso il Technion di Haifa. Giunto a Napoli sette anni fa, con il suo impegno ha favorito una sempre maggiore partecipazione al Bet HaKnesset per la tefillah dello Shabbat, con minian, oltre che a Shakhrit, già ad Arvith, anche grazie agli studenti israeliani che ha sempre accolto e aiutato. Fare minian ogni Shabbat e tutti i giorni di Moed, per una Comunità piccola come quella di Napoli, è un vero e proprio miracolo che si ripete ogni settimana, a dimostrazione dell’importanza di avere una guida idonea che mette sempre al primo posto il bene comunitario. L’impegno si manifesta, oltre che a Napoli, anche nel resto del Sud Italia, con il Progetto Meridione, di cui rav Finzi è responsabile e con il quale l’UCEI si ripropone di valorizzare l’ebraismo meridionale e riscoprirne le radici. Il titolo di Chakham rappresenta non solo un traguardo, ma anche un nuovo punto di partenza per affrontare le nuove sfide e i futuri progetti della Comunità di Napoli e dell’ebraismo meridionale.

Daniele Coppin

(1 aprile 2022)