“Torino e le pietre d’inciampo,
un patrimonio vivo di Memoria”
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La città di Torino ha accolto ad oggi un totale di 130 pietre d’inciampo. Un monumento diffuso e un patrimonio di storie e memorie sempre più vivo grazie al coinvolgimento degli istituti scolastici del territorio.
È il senso di due recenti iniziative che hanno visto la partecipazione della classe 4D del Liceo delle scienze umane Regina Margherita e delle classi 3 H e 3 I della scuola media Calamandrei. Con la prima impegnata a ricostruire la vicenda umana di una giovane vittima della persecuzione, Oreste Ezechiele Levi, idealmente riaccompagnato a casa all’interno di un percorso didattico che ha visto anche approfondire la condizione della comunità ebraica italiana tra metà dell’Ottocento e metà del Novecento. Le seconde invece che hanno proposto un lavoro sui fratelli Aldo e Mario Fubini: il primo assassinato in campo di sterminio, il secondo rimasto ucciso durante una delle famigerate “marce della morte”. Un impegno di testimonianza svolto anche attraverso due graphic novel, un video, canti ebraici e resistenziali. Ad esprimere l’apprezzamento della Comunità ebraica torinese il suo presidente Dario Disegni, presente ad entrambe le iniziative. “Il lavoro delle scuole in questo ambito è encomiabile, uno sforzo che prosegue con successo ormai da molti anni”, dice al riguardo. Essenziale in particolare che i giovani si calino all’interno delle singole vicende perché, ricorda Disegni, “è partendo dalle microstorie che per loro sarà più facile immedesimarsi in quel che si racconta, capire cosa allora accadde, far sì che non si ripeta mai più”. Un messaggio sul quale tornerà a soffermarsi tra qualche giorno, la mattina di mercoledì, in occasione della tradizionale marcia in memoria di Emanuele Artom con partenza dalla lapide ai deportati a Porta Nuova e conclusione in piazzetta Primo Levi davanti alla sinagoga cittadina. La collocazione delle pietre d’inciampo a Torino è promossa da Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Polo del ‘900, Goethe Institut, Comunità ebraica, Aned.