Uno shabbat a Venezia

Shabbat al Palazzo…non è il titolo di un nuovo romanzo best-seller, ma la bellissima serata che abbiamo trascorso al Palazzo Papafava a Cannaregio, Venezia. In questo luogo dal fascino veneziano, discreto ed elegante, i nostri padroni di casa, Sylvie e Bruno, ci hanno accolto, noi e un gruppo di escursionisti francesi in visita nella nostra bella città. I membri del gruppo provengono da diverse sinagoghe parigine e si incontrano regolarmente per passeggiate nella natura, il che dimostra che si può essere ebrei e avere un rapporto stretto con essa.
Dopo il servizio di kabbalat shabbat, ci siamo ritrovati tutti al palazzo per il kiddush e il dvar torah di rav Scialom Bahbout, che ci ha fatto l’onore di unirsi a noi e ha avuto il piacere di insegnarci alcuni canti di Shabbat che sappiamo che gli piace condividere. Nell’occasione ci ha parlato durante la serata del rapporto tra guerra ed ebraismo, o meglio di come pensare in tempo di guerra. Questo anche in relazione alla triste situazione che stiamo vivendo da un mese a questa parte. Rav Bahbout ha poi parlato delle origini dell’Haggadà di Pesach, sempre per seguire le notizie, ma questa volta dal calendario ebraico.
Le serate sabbatiche di Sylvie e Bruno non sono solo serate dove si mangia e beve ma anche serate culturali. Il loro motto, in un contesto rigorosamente casher, è “Sapere e sapori”. Per chi non conosce i talenti dei nostri cuochi esorto a fargli una una visita.
Chi scrive ha parlato della Nuova Haggadah di Venezia, il progetto di artist-in-residence organizzato dalla Casa della Cultura Ebraica di Venezia. Per il 500° anniversario della commemorazione della creazione del Ghetto, Shaul Bassi (Presidente di Beit Venezia) ha proposto di invitare otto artisti internazionali a creare illustrazioni per una nuova Haggadah che commemorasse e celebrasse sia l’anniversario del Ghetto che la famosa Haggadah del 1609. In effetti, questa edizione è rimasta famosa nella storia dell’editoria ebraica per la qualità della sua stampa, l’originalità delle sue illustrazioni e il testo presentato, scritto in ebraico ma tradotto in altre lingue come il veneziano. Dopo la Birkat Amazon recitata dal rav, ci siamo tutti separati in questa bella atmosfera di un Shabbat primaverile a Venezia.

Giuseppe Balzano

(4 aprile 2022)